ESTRATTO DA: “LA MORTE DELLA NUTRIZIONE
E LA RESURREZIONE DELL’UMANITÀ” di Paul Emberson, ed. AgriBio Edizioni
Già nei primi Anni Venti, Rudolf Steiner iniziò a mettere in guardia le persone sul fatto che importanti cambiamenti stavano avvenendo nell’elaborazione delle forze cosmiche attive nella Natura, nella crescita della pianta e nella fertilità.
Egli disse che i cereali esistenti e gli ortaggi non potevano più fornire agli esseri umani le forze necessarie per lo sviluppo delle loro facoltà della mente e dell’anima.
Tale situazione fu ulteriormente aggravata dall’introduzione massiccia, in Europa dal 1912 in poi, dei fertilizzanti chimici e delle tecniche dell’agricoltura industriale, che stavano rovinando il terreno. Era urgentemente necessario creare dei nuovi cereali dalle erbe selvatiche e spontanee e nuovi ortaggi dalle piante selvatiche alimentari, e utilizzare fertilizzanti di un tipo diverso. R. Steiner diede istruzioni specifiche per queste linee guida del lavoro.
Successivamente, nel 1924, quando stava diventando ovvio perfino agli agricoltori e agli agronomi materialisti che le piante alimentari esistenti stavano degenerando rapidamente e diventando inadatte alla nutrizione umana, Rudolf Steiner diede il fortissimo impulso con il Corso di Agricoltura che tenne a Koberwitz. Durante il corso egli delineò metodi rivoluzionari per la cura del suolo, e tecniche agricole innovative per la coltivazione dei nuovi cereali e ortaggi che dovevano essere sviluppati dalle varietà selvatiche e spontanee.
Lo scopo del Corso di Agricoltura non era di cercare di ringiovanire i cereali e gli ortaggi esistenti. Questi ultimi non corrispondevano più all’operato delle forze cosmiche nella crescita della pianta e della fertilità; essi non potevano essere ringiovaniti. Lo scopo del corso era sviluppare nuovi cultivar con proprietà nuove e diverse. Queste dovevano essere la base della nutrizione nel nostro tempo.
A Koberwitz, Rudolf Steiner invitò gli agricoltori spiritualmente più sensibili, e diede loro speciali e profondamente innovative istruzioni per la creazione di cultivar e per la rivitalizzazione del terreno. Queste speciali istruzioni sono state pressoché ignorate, tranne che da pochissimi agricoltori nei primi anni dopo il Corso. Da nessuna parte esse sono state sperimentate nell’agricoltura biodinamica moderna di oggi. Eppure R. Steiner aveva messo in chiaro che esse sono condizioni sine qua non per il successo del metodo biodinamico. Non usò mezzi termini a Koberwitz. Egli disse a tutti gli agricoltori riuniti fin dall’inizio che dovevano imparare a lavorare con i nuovi metodi spirituali oppure avrebbero assistito alla morte della Natura e dell’umanità. Non vi è altra scelta, disse.
Rudolf Steiner anche disse:
“Ciò che il nostro amico Stegemann ha detto, ha realmente centrato l’obiettivo; un declino nella qualità dei nostri prodotti è evidente. Questo calo nella qualità – che vi piaccia o no – è connesso, esattamente come il cambiamento nella costituzione dell’anima umana, con il giungere alla fine di Kali Yuga nel Cosmo, durante le decadi passate e quelle successive.
Una grande metamorfosi interna della Natura si pone di fronte a noi.
Le cose che abbiamo ereditato dai tempi precedenti e che abbiamo continuato a praticare, non solo nel modo di lavorare con la Natura, nella nostra tradizionale conoscenza di essa e così via, ma anche nei rimedi che ci sono giunti dal passato – stanno tutte diventando prive di significato.
Dobbiamo tornare ad acquisire nuove conoscenze se dobbiamo riportare queste cose totalmente indietro in connessione con la Natura.
Il genere umano non ha scelta: o impara qualcosa dal pieno contesto della Natura, dall’intero contesto-mondo, o si arresta e lascia morire e degenerare la Natura e l’intera vita umana”2.
La Natura stava e ancora sta infatti attraversando un periodo di grande metamorfosi interiore e, o il genere umano sviluppa nuovi metodi corrispondenti ai cambiamenti, o sia l’uomo che la Natura sarebbero morti (di questo ne parleremo ancora nella seconda parte della serata).
La ragione principale di questa drammatica situazione era, precisamente, che nel 1899 il Cosmo era entrato in una nuova fase di evoluzione del mondo, e le forze cosmiche avevano cominciato ad agire sulla Terra in un nuovo modo. Ciò stava avendo profondi effetti su tutta la vita della Terra.
L’essenza stessa della sfera eterica della Terra – la sfera delle forze della vita – stava cambiando, ed i cambiamenti stavano avendo ripercussioni in tutti i regni della Natura esteriore. Gli esseri umani dovevano comprendere, ed adattarsi a questi cambiamenti, altrimenti l’umanità si sarebbe estinta in breve tempo.
Un altro episodio vide protagonista E. Pfeiffer il quale era una personalità molto vicina a Rudolf Steiner ed era già deciso a seguire il cammino dello sviluppo spirituale descritto nelle opere basilari dello Steiner. Egli era profondamente turbato dal fatto che gli antroposofi più anziani e di spicco, che egli stimava moltissimo, non sembravano in grado di compiere alcun passo avanti nel sentiero spirituale malgrado tutti i loro sforzi. Alla fine, egli raccolse il coraggio di chiedere a Rudolf Steiner quale fosse il problema.
La risposta che ricevette fu inequivocabile:
“Questo è un problema di nutrizione. La forma assunta dalla nutrizione oggi non fornisce più alle persone la forza di portare a manifestazione ed espressione lo spirituale nella vita fisica. Esse non possono più costruire il ponte dal pensiero alla volontà ed all’azione. Le piante alimentari non contengono più le forze che dovrebbero dare alle persone”.
Quando egli fece ritorno a Dornach dopo il Corso di Agricoltura, E. Pfeiffer gli chiese se dovessero cominciare subito con gli esperimenti per l’introduzione dei nuovi metodi.
Ma R. Steiner replicò:
“Quello di cui c’è bisogno soprattutto è che la quantità più grande possibile di aree della Terra dovrebbero ricevere la benedizione dei preparati, per curare la Terra e per rinforzare le qualità nutritive delle colture al massimo grado possibile. È su questo che dovremmo puntare. Gli esperimenti possono sempre essere fatti in un secondo tempo”.
Relativamente alla trasformazione delle piante selvatiche in cultivar, Rudolf Steiner aveva detto a Lili Kolisko quanto segue:
“Sarà necessario sviluppare totalmente nuovi metodi in agricoltura. Prima vi erano colture che erano alimenti adeguati. Ma questi sono andati progressivamente perdendo il loro valore; la colpa è di metodi sbagliati. DOBBIAMO ASPETTARCI REAZIONI DALLA PARTE DELLA NATURA, CHE POSSONO RAGGIUNGERE PROPORZIONI CATASTROFICHE.
Si dubita molto sul fatto che la patata possa sopravvivere oltre questo secolo; lo stesso può essere detto di varie piante coltivate. Dovremo creare nuove piante alimentari, ma non sarà possibile farlo nel modo tradizionale. Vi è ancora una serie di piante che possono essere trasformate, più o meno. Toccherà a persone responsabili fare questo, ma la condizione di base sarà il metodo che esse useranno. L’atteggiamento dell’anima con il quale questo lavoro è eseguito è decisivo.
LA CORRENTE DI ALIMENTAZIONE TERRESTRE
Estratto da: II CONF. (11° INCONTRO 04 02 22) su Arca della Vita
Come da tutti risaputo il cibo entra nella bocca dove viene masticato: in questa fase nel cibo inizia a scindersi la componente eterica dalla componente fisico-materiale. Masticando si disaggrega (frantumazione del cibo) la componente fisica liberando da essa la forma eterica; la parte eterica e la parte fisica avranno d’ora in poi due percorsi differenti. Questa fase, collegata anche all’arricchimento del cibo con la ptialina e corrisponde al Primo processo di vitalizzazione- cavitazione1.
Il cibo, così trasformato in bolo e portato in uno stato di semi-fluidità (passaggio da solido a liquido), scende lungo gli stadi di aggregazione fisica man mano che avanza nel processo di trasformazione (fig. 2).
Lungo il percorso troviamo due soglie, la prima viene attraversata dal bolo quando questo attraversa la regione del collo (soglia di Atlante), cui corrisponde anche la Seconda cavitazione.
La seconda soglia è a livello dello stomaco (con l’acido cloridrico) dove aviene la potentissima acidificazione del bolo (acidificare corrisponde ad astralizzare) che si trasforma in chimo ad opera dell’acido cloridrico. Segue poi il passaggio nel duodeno dove il succo pancreatico, il succo intestinale e la bile neutralizzano la sua acidità trasformandolo in chilo basico (e la basicità corrisponde al piano eterico): e questa è la Terza cavitazione.
1 Ogni essere vivente si collega alle forze di vita (anabolismo e catabolismo) attraverso quattro processi di cavitazione, processi grazie ai quali le forze libere cosmiche della vita si collegano e penetrano nell’essere. Per i quattro processi di cavitazione vedere i video di Commento al Corso di Koberwitz.
Quindi con il passaggio nel duodeno il chimo – fortemente astralizzato nello stomaco – viene trasformato in chilo cioè viene eterizzato e questo è l’ultimo stadio di trasformazione prima di essere assorbito dai villi intestinali mediante un processo di eterizzazione in unione con il nostro corpo eterico. Grazie a questo processo di eterizzazione e quindi di smaterializzazione, esso giunge allo stato di aggregazione calore per passare all’elemento Fuoco. Qui il chilo, asceso a elemento Fuoco, può letteralmente attraversare le pareti intestinali2. Nell’intestino avremo quindi che una parte viene espulsa con le feci e un’altra inizia a risalire (vedi fig. 3). L’espulsione “liquida” avviene tramite la vescica corrispondente alla Quarta cavitazione nell’uomo.
Il cibo, arricchito di un nuovo corpo astrale grazie al passaggio nello stomaco e di un nuovo corpo eterico grazie al passaggio nel duodeno-intestino è ora diventato “adatto” al nostro essere in quanto arricchito dalle “nostre” secrezioni personali: ora è pronto per nutrire il “nostro” essere. Questo passaggio non deve sfuggire perché rappresenta una legge cosmica: l’uomo può trarre nutrimento materiale, eterico, astrale e spirituale sono da ciò su cui ha “impresso” il suo essere, la sua essenza, il suo Io, altrimenti le sostanze tal quali diventano tossiche o velenose per il suo essere.
Il cibo è così giunto all’elemento Fuoco e ora risale attraverso gli elementi incarnati (Fuoco, Aria, Acqua e Terra) fino alla soglia di Atlante, e lì va a sostanziare il capo e il cervello fisico che risultano pertanto essere diretta conseguenza, “figli”, di ciò che noi ingeriamo.
Non il corpo intero è “figlio” di ciò che ingeriamo ma solo il capo e il cervello.
Nel processo di risalita man mano che si procede si attraversano gli ambienti collegati ai quattro organi principali: reni, fegato, cuore, polmoni. La risalita avviene non solo attraverso i quattro elementi ma anche in accordo con il corpo eterico presente in questi quattro organi principali. È questo passaggio che permette la nutrizione dei corrispondenti quattro corpi: corpo fisico-polmoni, corpo eterico-fegato, corpo astrale-reni e dell’Io-cuore.
2 L’osmosi cui è sottoposta l’acqua per purificarla rappresenta quindi la “caricatura” meccanica (alta pressione) di questo processo di vita.
Questi organi principali si possono considerare come dei “laboratori” dove avviene l’unione del calorico (Fuoco) in trasformazione e in risalita, con l’eterico dell’organo specifico. Alla fine della trasformazione legata alla risalita otteniamo – come visto – il sostanziamento del cervello fisico.
La sostanza presente all’interno della testa (figlia della corrente terrestre) è plasmata nella forma sferica del cranio, le forze che la plasmano sono forze Cosmiche provenienti dall’etere di Luce e Calore liberi che si “rovesciano” nel capo. Il cervello porta con sé anche il “ricordo” delle forme dell’intestino da cui origina e d cui è metamorfosi (fig. 4).

Il nostro corpo fisico è riconducibile, per quanto abbiamo più volte affermato, all’elemento Terra, che abbiamo detto essere caratterizzato dalla solidità, tridimensionalità ed incompenetrabilità. In quanto incompenetrabile il nostro corpo non accetta nulla dentro di sé che sia solido e tridimensionale, perché lo riconoscerebbe come corpo estraneo e metterebbe in moto una serie di processi per eliminarlo, per espellerlo. Pensiamo a cosa capita quando in noi entra una piccola
scheggia; tutti sappiamo che questa viene prima isolata, poi circondata dal siero acquoso ed infine espulsa.
Questo capita non solo nell’uomo ma in tutti gli organismi viventi, e succede anche nell’organismo vivente che chiamiamo “pianeta Terra” quando immettiamo in esso del concime chimico, ovvero solido e minerale. La Terra accetta favorevolmente solo concime in situazione “semi-fluida”, quindi concime opportunamente “masticato” pre-digerito, ossia compostato, cioè portato ad una situazione di ricchezza eterica, quindi non più di morta mineralità.
LA TESTA DELL’UOMO
Soffermiamoci ora sulla testa dell’uomo nella quale possiamo distinguere quattro parti: anteriore, mediana, posteriore e temporale. Non consideriamo per il momento il cervelletto perché ha la funzione di presiedere all’alimentazione degli arti superiori dell’uomo di cui non possiamo parlare.
Cominciamo dicendo che la parte anteriore del cervello è deputata alla digestione dei sali. Questa parte del cervello, stimolata dai sali, ci porta la facoltà del pensiero intellettuale, analitico, legato all’Io umano ordinario. Quando diciamo che l’Io ha la sua reggia nella testa ci riferiamo al cervello anteriore (racchiuso tra le “tempie-Tempio” dell’Io – fig. 5).
Il pensiero analitico si contrappone al pensiero sintetico; a questo riguardo possiamo dire che dall’analisi nasce la capacità intellettuale, mentre dalla sintesi nasce la ragione; in altri termini ragionare significa creare sintesi, intellettualizzare significa creare analisi. Tutta la nostra civiltà è impostata sul pensiero analitico che porta in sé il pericolo di cadere nelle mani di Arimane, ossia dell’entità spirituale che vuole far diventare l’uomo un materialista. Il modo più facile per educare al pensiero analitico consiste nel mettere una persona, peggio se è un bambino, davanti al televisore, perché lo schermo è formato da una infinità di punti, per cui anche se con gli occhi si ha la sensazione di percepire un’immagine completa, l’anima vede tutti i punti e pixel di cui l’immagine è composta. Anche i puzzle ed i lego sono strumenti di educazione al pensiero analitico.
La seconda parte del cervello è quella mediana ed è quella legata ai carboidrati. I carboidrati portano il pensare cosmico che è legato al corpo astrale e quindi alla nostra anima. Da questo punto di vista i carboidrati fondamentali sono quelli contenuti nel frumento.
Nel centro superiore del cervello mediano sorge il “chakra dai mille petali”3 che rappresenta il collegamento con i mondi superiori.
La parte posteriore del cervello è quella legata ai grassi ed è la sede del pensiero fantastico e del collegamento con il corpo eterico. La fantasia, quando è contenuta, è molto positiva perché porta un po’ di colore alla vita, ma quando diventa eccessiva e si traduce in un fantasticare fine a sé stesso, che porta lontano dal mondo reale, tra le braccia di Lucifero, ossia dall’entità spirituale che ci vuole staccare dall’evoluzione terrestre.
La quarta parte del cervello è quella temporale, che viene alimentata dalle proteine e che è collegata al corpo fisico. Le proteine sono responsabili di tutti i processi di vita e di morte in noi. Siccome la malattia non è altro che il risultato della lotta tra le forze di vita e le forze di morte, possiamo pensare che il segreto del pensiero terapeutico (debitamente educato) stia proprio nel cervello temporale e nelle proteine che ne sono l’alimento.
Quanto esposto è legato alle zone del cervello che corrispondono alle zone di risalita dei vari alimenti eterizzato e quindi, nel caso di dolori al capo, indicano quale è l’alimento che ingeriamo in eccesso (o di scarsa qualità) rispetto alle nostre specifiche capacità digestive.
LA COMPONENTE ETERICA DEL CIBO
Fino ad ora abbiamo seguito il percorso che la componente fisica del cibo compie in noi, adesso possiamo seguire quello della componente eterica.
La componente eterica che viene liberata con la masticazione dalla forma specifica dell’alimento (forma dell’insalata, della carota, ecc.), va incontro ad un processo di annientamento ad opera del nostro corpo eterico (e della ptialina, Prima cavitazione). Pur riconoscendo una somiglianza con i processi che avvengono durante la disgregazione della parte fisica, le leggi a cui sottende la disgregazione della parte eterica sono opposte alle leggi del corpo fisico.
E’ infatti risaputo che più si lavora con il corpo fisico, più ci si stanca; al contrario, il lavoro con il corpo eterico ci rigenera. Questo è avvertito da chiunque compia un lavoro con armonia, con ritmo. Con l’occasione precisiamo che al “lavoro” eterico appartiene anche l’attività che compie la componente eterica del nostro cervello durante la meditazione.
Come detto il lavoro eterico durante l’assunzione di cibo si esplica con la distruzione della forma specifica dell’alimento. Se ciò non avvenisse la forma, l’insieme specifico di forze- Entità che l’hanno determinato, si imprimerebbe in noi, ossia noi tenderemo a prendere la forma degli alimenti. Per compiere questo lavoro il nostro corpo eterico viene compenetrato dalle forze del corpo astrale (gusto, sapore, profumo) e dell’Io (con il ritmo specifico della masticazione).
Sappiamo che ad un ammalato non è indicato dar da mangiare dell’insalata cruda, poiché egli non ha abbastanza forze eteriche per digerirla; un cibo cotto, in questo caso, è più indicato, poiché con il calore della cottura il processo di separazione tra la parte fisica e quella eterica è già iniziato.
Quando ingeriamo una pianta avente una forma disarmonica (non ben sviluppata, sofferente, ammalata, ibrida, manipolata geneticamente, ecc.), il nostro corpo eterico – entrando in risonanza con essa – ne subisce un danno perché essa è disarmonica o, addirittura, non ne riesce più a riconoscere la Matrice.
Un corpo eterico che non può lavorare bene va incontro al proprio impoverimento fino a bloccarsi e come conseguenza si ha l’indebolimento della volontà sia interna che esterna. Si parla di volontà perché grazie a questa azione del nostro corpo eterico nascono e si sviluppano tutte le forze per i nostri movimenti, sia interni (sangue, peristalsi, ecc.), che esterni (il muoversi nel mondo).
Il problema sorge quando introduciamo in noi dei cibi che contengono molecole sintetiche, o peggio prodotti modificati geneticamente, perché questi non possono essere riconosciuti e rivitalizzati in quanto non appartenenti al mondo naturale.
Per comprendere correttamente quanto abbiamo appena detto, dobbiamo considerare il fatto che il nostro corpo eterico è anche la sede della nostra memoria, porta in sé la memoria di tutto il passato; inoltre traendo origine dalla Vita diffusa cosmica, ha anche memoria della vita dell’organismo della Terra, del sistema solare, dello Zodiaco, della Galassia e di tutto l’Universo. Per questo non può riconoscere un organismo geneticamente modificato o risuonare con esso, in quanto esso infatti rappresenta qualcosa che non è mai esistito nell’ordine naturale delle cose.
Il cibo transgenico non potrà quindi essere accolto dal corpo eterico e, secondo una visione spirituale, stagnerà in noi e resterà collegato ad entità spirituali che non appartengono al nostro sistema evolutivo, divenendo portatore di forme di vita autonome, diverse dalla nostra vita.
Il cibo di tipo chimico non è così deleterio, ma verrà incapsulato dal vostro corpo eterico con una specie di “pelle eterica”, subendo così un incistamento, in modo che non possa agire in noi. Questo sempreché il nostro corpo eterico sia sufficientemente forte.
Un alimento di produzione chimico-industriale ha spesso un corpo eterico debole o alterato pertanto non induce un adeguato lavoro nel corpo eterico di chi lo mangia, con le conseguenze di cui sopra. Lo stesso dicasi per un cibo vecchio o mal conservato.
Il cibo biologico e biodinamico è molto ricco di forze eteriche, ragione per cui, etericamente, è “indigesto”. La sua assunzione sviluppa la volontà poiché il corpo eterico di chi l’assume deve lavorare molto per digerirlo. Quantitativamente sono anche sufficienti minori quantità di cibo per soddisfare i bisogni nutritivi.
Noi tutti possediamo una potentissima arma di difesa contro gli effetti delle sostanze non sufficientemente idonee al processo alimentare e che giungono all’interno del nostro corpo. Questa difesa è la preghiera formulata prima di mangiare che, se fatta con profonda devozione e consapevolezza, richiama le forze terapeutiche che incapsuleranno o espelleranno o metamorfoseranno queste sostanze nocive in modo che possano transitare attraverso il nostro corpo senza produrre danno. Tale protezione può essere efficace anche contro i cibi transgenici.
Ricapitolando quindi possiamo dire che il cibo che assumiamo ha due scopi principali:
o per la componente eterica permette il rinforzo del corpo eterico e lo sviluppo delle forze di volontà, del movimento interiore ed esteriori in noi;
o per la componente fisica permette, nel suo cammino in salita, la formazione e la strutturazione del cervello in modo che possa correttamente svolgere la sua funzione rivolta alla nutrizione cosmica, grazie alla quale, nella corrente irradiante in discesa, può sostanziarsi il corpo fisico.
LA CORRENTE COSMICA DELL’ALIMENTAZIONE
Il sistema neurosensoriale con le sue 12 paia di nervi cranici è un’immagine dello Zodiaco in noi, con esso si entra nel mondo delle percezioni dove ciò che è ancora non materializzato (luce, suono, colore…) viene materializzato all’interno del corpo. Ciò avviene anche attraverso la respirazione.
Le forze immateriali vengono trasformate in sostanze materiali. Tali forze entrano attraverso gli organi dei sensi: occhi, naso, orecchi, ecc. (fig. 6).
Gli elementi liberi di Fuoco e Aria grazie alle percezioni entrano (rovesciandosi) in noi nella parte addominale (quindi secondo il principio della “lontananza”) e incontrano il nostro corpo eterico, che a sua volta è già stato rinforzato grazie al lavoro di “demolizione” della componente eterica della nutrizione terrestre. Il movimento interiore (volontà) figlio di questa componente, fa sì che la percezione sensoriale venga condensata e diretta verso l’organizzazione del ritmo e metabolica/membra. Tutto ciò avviene sotto la regia del nostro Io.
Anche le immagini che percepiamo vengono “condensate”. Tutto ciò che si condensa e risuona con il nostro corpo eterico, diventa sostanza per il corpo fisico dal collo (soglia di Atlante) in giù.
La testa fisica, con la sua organizzazione sensoriale, può essere intesa come uno strumento, un’antenna, per percepire il cosmo.
Le forze degli eteri liberi di Vita e Chimismo partecipano dall’esterno a questo processo di sostanziazione rovesciandosi nel nostro addome e imprimendo alla sostanza un impulso in risalita. Contemporaneamente plasmano e formano la parte inferiore del nostro corpo oltre che ad aiutare la digestione.
Possiamo così rappresentare in modo sintetico il rapporto tra sostanze e forze nell’uomo (fig. 7).
Riassumendo abbiamo visto come nel capo troviamo incarnate sostanze terrestri (figlie della corrente di alimentazione terrestre), unitamente a forze eteriche cosmiche (et. Calore e Luce), da esse discende un impulso a conformare fino a indurire che viene definito come “corrente del nervo”.
Nella parte inferiore (dal collo in giù) troviamo sostanze cosmiche (la nutrizione cosmica) plasmate attraverso forze eteriche che agiscono più in “basso” (et. di Vita e Chimismo): questa è denominata “corrente del sangue”, la tendenza ascensionale del sangue ne è immagine.
L’uomo risulta così immerso in queste due correnti, la prima è rappresentante dell’uomo cosiddetto superiore e la seconda di quello cosiddetto inferiore. La prima è figlia del tempo “passato”, la seconda del tempo “futuro”. In mezzo c’è il “presente” della nostra coscienza.
L’eccesso della corrente del nervo provoca sclerosi (fino al tumore), all’opposto l’eccesso della corrente del sangue provoca processi infiammatori e perdita di coscienza.
IL COMPITO DELL’AGRICOLTORE
Il compito principale “diretto” dell’agricoltore consiste nel produrre alimenti che andranno a sostenere lo sviluppo del cervello umano. Da questo punto di vista egli è, per così dire, il Custode del cervello umano.
Un cervello fisico adeguatamente sviluppato (in sostanza e qualità), è la base anche di una corretta alimentazione cosmica. Conseguentemente esso è la base anche per lo sviluppo della componente eterica del cervello (pensiero vivente, coscienza immaginativa, ecc.). Possiamo dire che alla coscienza dell’agricoltore è demandata la salute del cervello fisico ed eterico dell’uomo e quindi i presupposti per la sua trasformazione interiore e quindi dell’agire per l’evoluzione generale della Terra e dei suoi Regni.
LA SCADENZA DEL 1950
Lo Steiner ha anche indicato una data entro la quale il processo di sviluppo delle Nuove Piante doveva essere realizzato pena il decadimento dell’uomo e della natura e la data era il 1950.
Il problema del decadimento della vitalità delle piante era ben presente anche nel mondo “ufficiale” da ciò gli studi volti a sviluppare sempre più piante “nuove” ma evolutivamente antievolutive come gli ibridi, OGM, idroponica, aeroponica, ecc.).
DISPOSITIVI DI AIUTO “RINNOVAMENTO DEVOZIONALE”
Sito di riferimento: https://arcadellavita.it/rinnovamento-devozionale.html
LA BENEDIZIONE DEL CIBO
“…e se berranno qualcosa di mortifero, non nocerà loro” in Mt 16,19 recita il Vangelo.
La parola Benedizione è la versione italiana del termine greco eulogos, ossia eu = buono, giusto e
loghia = la “logica” dell’Ente creatore.
La benedizione è quindi un richiamo alla forza creatrice di tutto il nostro sistema evolutivo, dalla Terra fino allo Zodiaco, ossia fino ai Cherubini e ai Serafini.
Sarà sulla base della coscienza maturata dalla persona al riguardo della realtà del Logos creatore che Egli potrà rispondere e agire sul cibo (o su altro purché sempre se ne abbia la completa disponibilità).
COME SI REALIZZA: centrarsi nella pienezza dell’Io superiore, dire e sperimentare nell’intimo del proprio cuore:
“Padre, ringrazio per il dono di questo cibo e, nel rispetto della Tua volontà, prego che non manchi da nessuna tavola”.
“Incessantemente si riversano in me il Tutto del Tutto e la Vita Fluente, con Dolcezza e Amore sacrificale, con Saggezza, con Volontà determinata al Bene e nella forza del Cristo che tutto trasforma, nutrendomi e sostenendomi e il mio cuore ne è l’Essenza.
(PAUSA, “SENTIRSI” NEL CUORE E NON PIU’ NELLA TESTA)
Ed Io, dal Tempio del mio cuore, sempre più ho facoltà di essere attivo nel Tutto e nella Vita per collaborare alla loro evoluzione Cristica e dono la forza Creatrice del Padre, l’Atmosfera di Oro Trasparente Cristico Terapeutico Evolutivo, la Dolcezza della Madre che li espande e li rinnova unitamente a tutto il mio Essere in corpo, anima e spirito al Seme di Luce Divina presente in questo cibo per purificare l’impuro, risanare, armonizzare e donare il massimo Valore Nutrizionale e ringrazio tutte le Gerarchie, Esseri e Spiriti che tessono in esso…
Sull’Oro Trasparente Cristico Terapeutico Evolutivo
Duemila anni or sono quando il Gesù con il Cristo è sceso nel centro della Terra per liberare l’Adamo primordiale ha anche lasciato un dono, un “seme” di Nuova Vita nella terra. Questo “seme”, questo “Germe” di Nuova Vita è la forza da cui si svilupperà la fase successiva della Terra, la fase in cui essa diventerà il Nuovo Sole di un nuovo sistema. Questo Seme è da vedersi come un Oro immateriale, trasparente, portatore di forze evolutive e terapeutiche. Ebbene ora questo seme di Oro Trasparente Terapeutico ed Evolutivo è attivo ed ogni uomo nel cui cuore vivono le forze della Via, Verità e della Vita lo può donare.
Enzo Nastati
Sito: Arca della Vita