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Come si manifestano e che qualità ci portano

Oggigiorno l’uomo tende a considerare come esclusivo o il mondo interiore (inteso come vita dell’anima e dello spirito), oppure solamente il mondo esteriore, l’aspetto fisico percepibile sensorialmente (esteriore) della vita. Riteniamo però che se si segue questa tendenza e ci si pone in uno di questi due estremi, si sperimenterà sicuramente una situazione di disarmonia, con il manifestarsi inevitabile di conseguenze negative. Uno dei modi per cercare di affrontare tali disarmonie, è quello di prendere coscienza dei quattro temperamenti che accompagnano la vita dell’uomo, accompagnamento che avviene spesso in modo non molto equilibrato.

Esempìo di melanconico: Chopin

I Quattro Elementi

Sicuramente in questo breve articolo non si potrà avere una chiara visione dei quattro temperamenti umani, ma esso può essere uno stimolo ad approfondire meglio l’argomento. Una giusta conoscenza dei quattro temperamenti può essere d’aiuto nella pedagogia e anche quando si vuole portare terapia.

Già nel mondo classico si ha conoscienza delle quattro forze temperamentali che agiscono nell’uomo, sia interiormente che esteriormente, forze strettamente legate ai quattro elementi primordiali: Terra, Acqua, Aria e Fuoco.

La risonanza del nostro corpo eterico (o corpo delle funzioni vitali) con questa sfera degli elementi determina il formarsi dei temperamenti che sono:

Melanconico (elemento Terra),

Flemmatico (Acqua),

Sanguinico (Aria)  

Collerico (Fuoco).

Ogni uomo ha in sè tutti e quattro i temperamenti, “mescolati” in proporzioni diverse: da questa mescolanza dipende l’emergere spesso di un temperamento sugli altri.

Melanconico

Il suo elemento è la Terra, egli percepisce, sente, la pesantezza del corpo fisico; il melanconico sente troppo l’azione della materia del suo corpo, materia che gli provoca dolori anche se egli è in uno stato genericamente buono di salute. Tendenzialmente il melanconico vive molto nell’elemento della sofferenza, questo lo può portare a vivere troppo nel suo dolore, rinchiudendosi in una sorta di egoismo, “nessuno capisce quanto soffro”.

Quando però si apre all’altro, entra facilmente in empatia e può comprendere benissimo i dolori altrui e può essere molto profondo e sensibile.

Esempio di flemmatico: Conrad Ferdinand Meyer

Un modo per aiutare ed annonizzare il bambino melanconico è quello di raccontargli come si è affrontato e superato un proprio profondo dolore.

Fisionomicamente il melanconico si presenta con occhi non abituati a stare ben aperti, il suo sguardo è maggiormente introspettivo, le labbra sottili, il mento non fortemente sviluppato, arti del corpo lunghi e sottili, soprattutto mani con lunghe dita, tendenzialmente tiene le spalle cadenti, capelli fini e lisci.

Flemmatico

Il suo elemento è l’Acqua, vive nei processi della digestione, egli ama bere e mangiare. Vi è una certa affinità frà il temperamento flemmatico e l’anziano, poiché nella sua vita psichica si riflette la lentezza di tutti i processi metabolici. In forma patologica può rasentare l’idiozia.

Ma il flemmatico, quando riesce ad andare oltre i propri processi organici, diventa un fine ed instancabile conoscitore di quegli stessi processi che prima vivevano in lui e che ora vede e riconosce nelle bellezze della natura: quando si appassiona a qualcosa riesce a portarla a termine con instancabile abnegazione.

Un modo per armonizzare il bambino flemmatico è quello di svegliarlo al mondo circostante provocando magari piccoli shock, per poi carpire la sua attenzione ad attività a lui congeniali. Fisionomicamente il flemmatico si presenta “tondeggiante” (specialmente nelle guance), gli occhi privi di vivacità, ma che sono a differenza del melanconico, gioviali.

Esempio di sanguinico: Mozart

Sanguinico
Il suo elemento è l’aria, il movimento sempre attivo, grande prontezza di riflessi. L’individuo sanguinico é d’indole molto allegra e loquace, porta un clima di gioia e leggerezza, per così dire “non posa mai completamente il piede a terra”, cammina un pò come se danzasse. Solare, vispo ed allegro, si entusiasma facilmente ma poi, altrettanto facilmente, cambia interessi.

Spesso risulta superficiale per questi repentini sbalzi: in forma patologica il sanguinico può rasentare l’isteria.

Un modo per armonizzare il bambino sanguinico è quello di riuscire a fagli provare affetto per qualcuno, poichè solo tramite questo sentimento il bambino sanguinico può andare oltre il suo temperamento ed essere costante in qualcosa.
Fisionomicamente il sanguinico si riconosce dal suo naso (che principalmente si divide in due tipi: l’uno imponente e ben sviluppato e l’altro piccolo con la punta rivolta all’insù), capelli mossi e ricci, occhi chiari o con piccole sfumature più chiare.

Collerico

Il suo elemento è il Fuoco. L’individualità compenetra vigorosamente il corpo dalla testa ai piedi, e si lega coscientemente alla terra.

Esempìo di collerìco: Napoleone

Questo temperamento favorisce l’elemento volitivo, la fiamma di una possente volontà li compenetra, il collerico riesce a prendere rapidamente decisioni e realizzarle. Il fuoco di questo temperamento può aiutare l’individualità dell’uomo (il suo “Io”) ad imprimere ed a realizzare, mediante l’azione, i suoi compiti nel mondo.

Naturalmente l’utilizzo di questo “fuoco” è legato alla singola persona. In lui egoismo e brama di potere possono prendere il sopravvento, parimenti gli istinti possono prevalere sulla ragione. Spesso il collerico può essere indotto ad una eccessiva esaltazione delle proprie possibilità.

Un modo per armonizzare il bambino collerico è il racconto di proprie o altrui gesta eroiche, di azioni volte al bene.

Fisionomicamente nel collerico colpisce la mascella inferiore pronunciata, le labbra serrate.

Nei suoi occhi, che hanno una particolare forza, si può percepire l’intimo fuoco della personalità; tendenzialmente bassi di statura, con un’andatura particolarmente decisa, il loro piede poggia con forza il tallone a terra.

Va tenuto presente che l’uomo deve sviluppare in sè tutti e quattro questi temperamenti, che peraltro sono sempre presenti in lui, e che, nel corso della vita, emergeranno gli uni sugli altri. Genericamente possiamo dire che l’infanzia tende al sanguinico, la giovinezza al collerico, l’età matura al malinconico e la vecchiaia al flemmatico, trovando infine un sano equilibrio, e permettendo così di realizzare l’elemento della libertà anche nei temperamenti.

Enzo Nastati

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