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(da oo 219) Traduzione di Emmelina De Renzis Dornach, 3 dicembre 1922

 

Nel corso delle considerazioni che andiamo ora svolgendo vorrei rendere sempre più chiaro il fatto che l’uomo appartiene con la sua entità, non soltanto al mondo terrestre, all’esistenza terrestre, ma anche all’esistenza cosmica, all’esistenza del mondo stellare. Molto di quanto vi è da dire al riguardo è stato esposto. Per evitare malintesi, vorrei però far precedere le prossime considerazioni dalla seguente osservazione. Saremo sempre forse esposti all’accusa di tendere verso l’astrologia dilettantistica, oggi ancora tanto coltivata, quando si parla del rapporto dell’uomo col mondo stellare.

Basterà però comprendere giustamente quanto viene esposto al riguardo, perché emerga la potente differenza tra ciò di cui qui si intende parlare, e tutti quei dilettantismi che si affacciano oggidì nei riguardi delle antiche tradizioni astrologiche. Noi diciamo che l’uomo fra la nascita e la morte, è un essere che sta in rapporto con la Terra e con ciò che si svolge su di essa. Che cosa intendiamo dire con queste parole? Intendiamo dire che tra la nascita e la morte l’uomo ha la sua esistenza per il fatto che egli accoglie nel suo sistema di ricambio le sostanze della Terra con i suoi alimenti, e le elabora nel suo organismo; inoltre, che per mezzo della sua respirazione e dei processi nella sua interiorità che si connettono con la respirazione, egli sta in rapporto con la Terra, vale a dire con la periferia aerea della Terra.

Diciamo inoltre che l’uomo percepisce per mezzo dei suoi sensi, le cose esteriori della Terra, percepisce perfino anche un riflesso di ciò che è extraterrestre, il quale riflesso del resto è molto più terrestre di quanto generalmente non si creda. Di guisa che riassumendo si può dire: “L’uomo per mezzo dei suoi sensi, per mezzo della sua organizzazione ritmica, e per mezzo della sua organizzazione del ricambio accoglie in sé l’esistenza terrestre. In sé medesimo ha la continuazione di quei processi che vengono promossi dall’esistenza terrestre e dai procedimenti della medesima. Ugualmente nell’uomo vi è la continuazione dei processi cosmici e extraterrestri”.

Ora però non si deve credere, quando si dice che sull’uomo i pianeti Luna, Venere o Marte esercitano un’influenza, che con questo si intenda dire che delle irradiazioni qualsiasi vengano mandate giù da Marte, Venere o Luna, e che l’uomo venga da queste compenetrato. Quando si dice, per esempio, che l’uomo è sottoposto all’influenza della Luna, occorre assolutamente accogliere questa affermazione in modo analogo a quello che si intende dire quando si dice che l’uomo è sottoposto all’influenza delle sostanze della Terra. Se l’uomo passa davanti a un albero di mele, ne coglie una e la mangia, si potrebbe dire che l’albero di mele ha un’influenza sull’uomo, ma non si rappresenterà direttamente questo fatto come se l’albero di mele avesse mandato i suoi raggi sull’uomo. Oppure, se l’uomo passa per una prateria e vede un bove, e dopo otto giorni ne mangia la carne, non ci si rappresenterà che il bove abbia esercitato un’influenza sull’uomo.

Così pure non ci si deve rappresentare direttamente ciò che vi è da dire dell’influenza del mondo stellare sull’uomo. Il rapporto del mondo stellare sull’uomo e dell’uomo sul mondo stellare vi è realmente, proprio come il rapporto dell’uomo col bove che ha visto sul prato e di cui poi ha mangiato la carne. Oggi dovrò parlare di determinati rapporti che esistono fra l’uomo e il mondo, tanto dell’esistenza terrestre, quanto di quella extraterrestre. Se volgiamo di nuovo lo sguardo sulla vita dell’uomo negli stati alternanti di veglia e di sonno, dobbiamo renderci innanzitutto chiaramente conto che veramente è nello stato di veglia che principalmente si stabilisce il rapporto di ricambio tra l’uomo e le sostanze e le forze terrene.

L’uomo percepisce durante la veglia per mezzo dei suoi sensi, ma non percepisce per mezzo di essi durante il sonno. L’uomo beve e mangia di solito soltanto durante la veglia, sebbene molti desidererebbero continuare anche durante il sonno. Soltanto il processo respiratorio e il processo che è in rapporto con esso (cioè la circolazione del sangue) sono processi – come in generale i processi ritmici – che si svolgono nell’uomo tanto nello stato di veglia quanto in quello di sonno.

Questi due processi sono però diversi tra loro, nello stato di veglia il processo è diverso da quello del sonno. Più tardi esporrò la differenza che vi è per esempio tra la respirazione di veglia e quella del sonno. Ma atteniamoci anzitutto al fatto che l’uomo per mezzo dei suoi sensi, e anche per mezzo del suo ricambio, sta in rapporto durante la veglia con il mondo esteriore anzitutto soltanto riguardo a quelle cose che tutti conoscono; intendo constatare soltanto un fatto già noto.

Ora prendiamo come punto di partenza il fatto che l’uomo accoglie gli alimenti dal mondo esteriore durante il suo stato di veglia. Durante lo stato di veglia si desta anche un’altra attività interiore dell’uomo sotto l’influenza della elaborazione degli alimenti. Ma non si deve trascurare di tener conto che durante la veglia, dopo accolti gli alimenti e sotto l’influenza di essi, l’attività interiore, l’attività interiore fisica ed eterica, si esplica nell’uomo, ma che allora l’organismo umano fisico e quello eterico sono compenetrati dall’Io e dall’astrale umani.

Succede pure che durante la veglia, l’entità astrale e l’Io si impadroniscono completamente di ciò che si svolge nei riguardi del nutrimento nell’uomo fisico ed eterico. Ma ciò che allora si svolge sotto l’influenza dell’Io e dell’astrale non si svolge durante lo stato di sonno. Durante lo stato di sonno viene esercitata sul corpo fisico e su quello eterico dell’uomo una attività, un’azione che non proviene dalla Terra, ma emana dall’ambiente cosmico che circonda la Terra, dal mondo stellare. Si potrebbe dire, e non figurativamente ma realmente: di giorno l’uomo mangia la parte essenziale della sostanza terrestre e di notte l’uomo accoglie in sé ciò che gli vien dato dalle stelle e dai processi di esse.

Di guisa che in certo qual modo l’uomo, per il fatto di essere sveglio l’uomo è legato alla Terra, mentre quando dorme viene sottratto alla Terra e si svolgono in lui dei processi celesti nel corpo fisico e in quello eterico. La conoscenza materialistica ritiene che quando l’uomo dorme, soltanto le sostanze che egli ha ingerite attivano le proprie forze in lui, mentre effettivamente qualsiasi sostanza l’uomo abbia accolto, esse vengono elaborate durante il suo stato di sonno dalle forze della periferia della Terra, dalle forze cosmiche. Se prendiamo per esempio un bianco d’uovo, questo cibo si trova legato alla Terra soltanto perché durante lo stato di veglia noi siamo compenetrati dal nostro elemento animico e spirituale, cioè dal corpo astrale e Io.

Durante lo stato di sonno invece agisce su questo albume l’intero mondo planetario, dalla Luna fino a Saturno, e agisce il mondo delle stelle fisse. Un chimico che volesse esaminare i processi interiori dell’uomo quando dorme, dovrebbe conoscere non soltanto una chimica terrestre, ma anche una chimica spirituale perché i processi sono allora diversi da quelli che si svolgono durante la veglia. Ugualmente succede all’Io e all’astrale dell’uomo: durante il sonno essi sono staccati dal corpo fisico ed eterico.

Questi non sono direttamente in rapporto col mondo stellare, ma lo sono con quelle entità di cui il Sole, la Luna e le stelle sono la riproduzione fisica, dunque con le entità delle gerarchie superiori. Di guisa che si potrebbe dire: l’uomo dormiente è una dualità, il suo Io e corpo fisico, potrei anche dire il suo spirito e la sua anima, sono dediti alle entità spirituali dei regni cosmici superiori. I suoi corpi fisico e eterico sono dediti alla riproduzione cosmica fisica di queste entità superiori. L’uomo in quanto sa di essere un’entità terrestre, è diventato sotto l’influenza dell’intellettualismo, sempre più un pedante materialista.

Come si usa chiamare il tempo moderno, l’epoca del progresso intellettuale scientifico, lo si potrebbe pure chiamare l’epoca del progresso della volgarità, della pedanteria materialistica. Perché l’uomo non è consapevole di dipendere da 4 altro se non dalle impressioni sensorie terrene dei processi ritmici che si esplicano in lui dai processi terreni, dai processi di ricambio che vengono pure provocati in lui da ciò che è terrestre. L’uomo perciò non è cosciente della sua vera situazione nell’universo.

E questo trovarsi dentro l’universo è qualcosa di straordinariamente complicato. Appena si solleva il velo, che pur sempre sta steso dinanzi all’uomo, di guisa che egli vede soltanto il mondo sensibile e non vede lo Spirito che vi sta dietro, appena si toglie questo velo, la vita diventa qualcosa di straordinariamente complicato. Allora l’uomo vede anzitutto che non solo quelle entità e la loro riproduzione, le stelle che possono essere oggidì osservate direttamente, esercitano un’influenza sull’uomo, ma che pure delle entità super sensibili esistono nell’ambito dell’esistenza terrena stessa; esse sono affini agli esseri stellari ma hanno stabilito la loro dimora nell’ambito terrestre. Voi sapete che il popolo dell’Antico Testamento onorava Jahvè.

Questo culto era diretto verso una vera entità. Questa entità ha un rapporto con ciò che si manifesta nel mondo fisico come Luna. Naturalmente questo va interpretato figurativamente, ma è pur vero dire che l’entità Jahvè risiede nella luna. E tutto ciò che si riferisce a questa entità ha un rapporto con l’esistenza lunare. Vi sono però delle entità le quali, quando la Luna si è staccata dalla Terra, hanno disdegnato in certo qual modo di accompagnare le entità di Jahvè che andavano alla Luna, esse sono rimaste invece nell’ambito terrestre. Di guisa che noi possiamo intuire le entità regolari di Jahvè quando guardiamo la Luna, possiamo dire che quello è il riflesso fisico di tutto ciò che partecipa in modo regolare all’ordinamento cosmico dell’entità Jahvè. Ma se impariamo a conoscere ciò che si svolge entro la superficie, tanto solida quanto acquea della Terra, abbiamo delle entità che hanno disdegnato di stabilire la loro dimora sulla Luna e che hanno irregolarmente stabilito la loro dimora sulla Terra. Vi sono degli aiutanti di quelle entità, che chiameremo entità lunari. Questi aiutanti appartengono a Mercurio e Venere, come le entità lunari appartengono alla Luna.

Di guisa che le entità della Luna, di Mercurio e di Venere formano una specie di ternario. Appartengono appunto a queste stelle gli esseri regolari di questa specie nell’Universo. Ma tanto nell’ambito terrestre quanto in quello acqueo, vi sono entità della medesima categoria ma appartenenti a un’altra epoca, che appunto non hanno abbandonato con le altre la Terra quando il terrestre attraverso la Luna e attraverso Venere è diventato cosmico. Queste entità hanno pure un’influenza sull’uomo dormiente, come l’hanno le entità cosmiche stesse, ma un’influenza malefica. Hanno un’influenza malefica, che potrei caratterizzare in questo modo: quando l’uomo si trova nello stato di sonno, queste entità irregolari della Luna,  Venere e Mercurio gli si avvicinano, fra l’addormentarsi e il risveglio, e si propongono il compito di dirgli, di persuaderlo che il male sia bene e il bene sia male. Tutto ciò si svolge prima del risveglio, quando l’uomo è in uno stato incosciente. Questo effettivamente è la scossa infinitamente dolorosa che si riceve dall’iniziazione: si arrivano cioè a conoscere al di là della soglia dell’abituale coscienza, delle cose che rappresentano un certo pericolo per l’uomo.

Nell’esistenza esteriore materialisticamente orientata, non ci si fa un’idea di ciò a cui l’uomo è esposto tra l’addormentarsi e il risvegliarsi. Egli è veramente esposto a questi esseri, i quali mentre egli si trova nello stato di sonno cercano continuamente di persuaderlo che il male è bene e il bene è male. Perché l’ordine morale terrestre è veramente legato al corpo eterico umano, e l’uomo lascia indietro nel letto, durante il sonno, le sue conquiste morali. Egli non passa nello stato di sonno munito delle sue qualità morali.

Le ricerche della scienza naturale oggidì già sono arrivate a rasentare queste cose, che occorre analizzare con la Scienza dello Spirito. Avrete forse letto ultimamente nei giornali una comunicazione interessante verificata dalla statistica e che poggia completamente su verità. In quella stava detto che i delinquenti nelle prigioni godono veramente di un sanissimo sonno; se sono dei veri delinquenti induriti nel vizio, essi non vengono tormentati nel sonno da sogni cattivi. Questi sorgono di nuovo solo quando essi si immergono nel corpo eterico, perché in questo ritrovano il discernimento morale.

A colui appunto che si sforza di essere morale, può succedere più facilmente, a causa della costituzione morale del suo corpo eterico, di trasportarne nell’al di là alcunché nel proprio corpo astrale e di essere tormentato da sogni relativamente immorali. Ma comunque l’uomo non trasporta affatto nel sonno, o per lo meno solo una parte minima, della costituzione morale che egli si è acquistato durante la sua esistenza terrestre, ma egli è tuttavia esposto durante lo stato di sonno a quelle entità delle quali ho appunto parlato.

Queste entità sono identiche a quelle sempre da me attribuite alla categoria delle entità arimaniche. Esse hanno il compito di trattenere possibilmente l’uomo sulla Terra. Già sapete da quanto ho esposto nel mio libro “Scienza Occulta”, che verrà un tempo in cui la Terra si discioglierà e passerà nello stato di Giove. Queste entità vogliono impedire questo passaggio. Esse vogliono impedire soprattutto che l’uomo si evolva regolarmente sulla Terra fino al suo termine e poi passi in modo normale nello stato di Giove; esse vogliono conservare l’esistenza della Terra, la vogliono fermare e conservare l’uomo per la Terra. Queste entità perciò si sforzano continuamente di raggiungere quello scopo. Questi sono processi che, potrei dire, si svolgono nel retroscena dell’esistenza e si svolgono veramente da che vi è il genere umano sulla Terra. L’uomo passa 6 nell’al di là durante il sonno, con il suo Io e corpo astrale.

Queste entità irregolari che vivono sulla Luna, su Venere e su Mercurio cercano allora di dare all’uomo mentre dorme, un corpo eterico dall’etere terrestre. Non riescono quasi mai nel loro intento. Non vi sono riuscite che in rari casi, dei quali parlerò in seguito, ma raramente vi riescono. Esse non rinunziano però al loro tentativo, perché sempre si illudono di poter riuscire, mentre l’uomo dorme e ha lasciato il proprio corpo eterico nel letto, ad avvolgerlo in un altro corpo eterico che essi traggono dall’etere terrestre.

A questo esse mirano. Se a queste entità arimaniche riuscisse realmente di introdurre nell’uomo ogni volta che egli dorme, grado a grado, un corpo eterico completo, l’uomo dopo la morte potrebbe, quando ancora sta nel corpo eterico, conservarsi nel corpo eterico, mentre di solito questo corpo si discioglie in pochi giorni. L’uomo potrebbe così conservarsi nel corpo eterico e verrebbe in tal modo a formarsi gradualmente una specie umana eterica. Questo è appunto ciò che desiderano quelle entità irregolari del Mondo Spirituale, perché così la Terra potrebbe essere conservata.

Effettivamente abbiamo, entro la struttura solida e acquea terrestre, una schiera di entità siffatte che mirano a ridurre gli uomini, a poco a poco, fino alla fine della Terra, a diventare fantasmi eterici, affinché lo scopo normale dell’evoluzione terrestre non possa essere raggiunto. Di notte queste entità non si perdono di coraggio, esse sempre di nuovo credono di riuscire nei loro tentativi. Occorre dunque rendersi conto che noi uomini abbiamo un’intelligenza mediocre e soprattutto nei tempi attuali di progressiva pedanteria questa intelligenza ha subìto un’elaborazione pericolosa.

Dunque l’uomo può già vantarsi di una certa intelligenza, ma questa è ben lontana dall’avvicinarsi a quella intelligenza di cui dispongono queste entità molto più elevate, le quali vorrebbero compiere ciò che appunto ho descritto.

L’uomo dunque non deve dire che queste entità sono sciocche, esse non lo sono affatto. E mentre esse esplicano la loro azione sull’uomo dormiente nulla le trattiene dalla convinzione che ad esse potrà riuscire finalmente, prima della fine della Terra, di impedire a una gran parte della razza umana di raggiungere le sue future destinazioni che sono connesse con l’incarnazione di Giove della Terra. Chi spinge lo sguardo nel retroscena dell’esistenza sensibile, può vedere che queste entità sono spesso scoraggiate, disilluse.

Le disillusioni che esse sperimentano vengono da esse sperimentate non di notte, ma di giorno. Si vede come esse sperimentano disillusioni quando si incontrano, per esempio, negli ospedali. Poiché certamente, le malattie a cui gli uomini sono soggetti hanno un aspetto che ci incita a fare del nostro meglio per la loro 7 guarigione. Ma d’altra parte dobbiamo chiedere: come sorgono dall’oscuro grembo dell’esistenza della natura le condizioni di malattia dell’uomo? Le malattie che non provengono da influenze esteriori ma sorgono dall’interiorità dell’uomo, dipendono dal fatto che, quando le entità arimaniche sono quasi riuscite a fare assumere all’uomo un corpo eterico oltre quello suo abituale, questi uomini i quali risvegliandosi già portano delle leggi corporee eteriche nel loro corpo fisico e nel loro abituale corpo eterico, vi recano pure delle cause di malattie. Per mezzo di queste cause di malattie le entità regolari di Venere, Mercurio e Luna si difendono dall’influenza dannosa delle entità irregolari.

Veramente, se l’uomo a volte non subisse questa o quella malattia, egli andrebbe soggetto al pericolo di cui più sopra ho parlato. Il suo corpo si sfascia in qualche malattia affinché ciò che egli ha accolto in fatto di processi eterici irregolari dell’influenza arimanica, possa da lui essere eliminato. Un’altra azione che viene destata affinché l’uomo non cada sotto queste influenze arimaniche, è la possibilità dell’errore, e anche l’egoismo. L’uomo non dovrebbe essere malato, non dovrebbe essere nell’errore, non dovrebbe essere egoista in senso esagerato. L’egoismo come tale a sua volta trattiene l’uomo sulla via dell’evoluzione terrestre regolare, in opposizione alle entità arimaniche che vorrebbero strapparlo fuori. Questa è una delle specie di esseri che si scoprono dietro i sipari dell’esistenza sensibile ordinaria. L’altra specie di esseri ce la possiamo rappresentare quando sappiamo che dal Cosmo esercitano un’influenza sugli uomini, non soltanto la Luna, Venere e Mercurio, ma dietro al Sole anche Marte, Giove e Saturno. Già sapete dalle conferenze che ho tenuto durante il corso francese2, che la Luna è soprattutto il riflesso fisico di quelle entità che portano l’uomo nel mondo fisico. Saturno è il riflesso fisico di quelle entità che a loro volta riportano l’uomo fuori dal mondo fisico terrestre. La Luna porta l’uomo giù sulla Terra, Saturno lo porta fuori nelle distese cosmiche, e da quelle nel Mondo Spirituale.

Proprio come la divinità lunare Jahvè ha come aiutanti gli esseri di Venere e Mercurio, così Saturno ha come aiutanti Giove e Marte per provocare l’uscita degli esseri umani nelle distese cosmiche e nel Mondo Spirituale. Queste sono a loro volta delle influenze che agiscono sull’uomo in opposizione a quelle influenze affini alle entità lunari. Si può dire che vengono esercitate influenze sugli uomini fino al loro diciassettesimo/diciottesimo anno dalla Luna, Venere e Mercurio. Più tardi, dopo varcato il ventesimo/ventunesimo anno, un’influenza viene esercitata principalmente da Marte, Giove e Saturno, la quale va indubbiamente crescendo più tardi, per condurci fuori dall’esistenza terrestre nel Mondo Spirituale. Effettivamente la costituzione interiore dell’uomo dipende da questo passaggio dai pianeti interni a quelli esterni. Fino al diciassettesimo e diciottesimo anno noi siamo, come uomini, principalmente dipendenti dalla grande circolazione del sangue che scorre verso tutto il corpo; più tardi diventiamo piuttosto dipendenti dalla piccola circolazione del sangue. Ma questi particolari dovremo riservarli per altre conferenze.

Ora ci deve interessare il fatto che come gli esseri irregolari della Luna, Venere e Mercurio hanno la loro sede nelle parti costitutive fluide della Terra, così pure gli esseri irregolari di Marte, Giove e Saturno trovano le condizioni di esistenza a loro adatte nel calore e nell’aria che circonda la Terra, e figurativamente si po’ dire che vi hanno la loro sede. Queste entità hanno a loro volta grande influenza sull’uomo quando egli si trova nello stato di sonno. Ma l’influenza di queste ultime entità si esercita in direzione completamente opposta a quella delle prime. Queste entità vorrebbero fare dell’uomo un automa morale, se così posso esprimermi, esse vorrebbero che l’uomo non desse ascolto, durante lo stato di veglia, ai suoi istinti, passioni, alla voce del suo sangue: egli dovrebbe disprezzare tutto questo e ubbidire soltanto ai suggerimenti di questi esseri irregolari di Marte, Giove e Saturno. L’uomo dovrebbe essere insomma un automa morale senza prospettiva di una futura libertà.

Questo è ciò che vogliono quegli esseri, e la loro influenza è pure straordinariamente forte. Sono essi che ogni notte vorrebbero spingere l’uomo ad accogliere l’influenza del mondo stellare e a non tornare mai indietro per accogliere l’influenza del mondo terrestre. Essi vorrebbero sollevare completamente l’uomo fuori dell’esistenza terrestre, essi vogliono (e del resto lo hanno voluto fin dalla nascita del genere umano sulla Terra) che l’uomo disprezzi la Terra, solo sulla quale può destarsi la libertà; vogliono che gli uomini non si sveglino alla libertà, ma rimangano automi come lo erano nella precedente metamorfosi della formazione terrestre, durante l’esistenza lunare della Terra. L’uomo si trova situato tra queste dure schiere, di cui una sta negli elementi del calore e dell’aria, l’altra negli elementi della terra e del liquido; si trova tra queste due schiere cosmiche che combattono tra loro. Ciò che egli è nel corpo fisico gli nasconde il fatto della terribile lotta che si svolge nel Cosmo per impossessarsi del suo essere. L’uomo deve acquistare oggi coscientemente questa conoscenza che lo riguarda come uomo, poiché egli è Uomo, appunto perché delle forze del Mondo Spirituale si occupino di lui.

E’ importante che l’uomo si acquisti oggi la conoscenza della situazione in cui si trova come uomo. Verrà un tempo in cui sulla Terra si avrà diritto 9 di dar poco valore all’attuale nostra oscura conoscenza materialistica, rispetto alla conoscenza che l’umanità si sarà conquistata nell’avvenire, della spiritualità che giace dietro il mondo fisico, di quel che oggi non si abbia il diritto di dire: “Quanto è infantile la conoscenza della scienza naturale che avevano i Greci; erano veramente come dei bambini, invece noi siamo molto progrediti nella conoscenza”. Anzitutto siamo progrediti molto nella pedanteria, e si avrà maggior diritto a una tale critica quando si potrà discorrere con piena conoscenza delle lotte che si verificano sulla Terra attorno all’essere umano. Ma che sia necessario in questa nostra epoca diffondere la conoscenza di queste cose, già se ne vedono i segni. Indubbiamente, alla massima parte degli uomini la conoscenza di ciò che oggi vi ho esposto riguardo alla lotta delle entità luciferiche e arimaniche per impossessarsi dell’entità dell’uomo, che si svolge nell’Universo, riesce nascosta nell’oscuro crepuscolo della loro esistenza. Queste lotte si ripercuotono in ciò che l’uomo percepisce benissimo, in quanto coscientemente vi sta dentro.

E oggi si deve saper giudicare dalle prime ondate che pervengono dal Mondo Spirituale, da quelle parti che oggi vi ho descritto, se si vuol impedire lo sviluppo di un’esistenza di sonno nella vita della nostra civiltà. Le ondate di queste due schiere, della luciferica nelle condizioni termali e in quelle aeree della Terra, e dell’arimanica nelle condizioni terrestri e acquee, s’infrangono nella vita della nostra cultura. La schiera luciferica infetta oggi soprattutto la teologia invecchiata. E vediamo come emanazione di questa potenza luciferica nella nostra vita culturale quei giudizi che parlano di Cristo come di un mito. Il Cristo è disceso sulla Terra per mezzo del Mistero del Golgota, come una entità reale.

Questo fatto naturalmente non concorda affatto con le intenzioni di quelle entità che non vogliono che l’uomo arrivi alla libertà, ma vorrebbero limitarlo a essere un automa morale. Perciò eliminano la vera entità del Cristo e dicono che Cristo è un mito: e nella letteratura del secolo decimonono potrete rintracciare le spiritose ipotesi dei teologi (come per esempio Davide Friedrich Strauss, Kalthoff ecc. e loro seguaci), o si potrebbe meglio dire imitatori, come per esempio Arthur Drews, i quali sostengono ovunque l’opinione che il Cristo è una figura mitologica, una semplice immagine che si è impadronita delle forze della fantasia dell’uomo. Oh, molte altre ondate ci colpiranno da quella schiera, questa è la prima ondata che si infrange nella nostra civiltà. L’altra prima ondata, che proviene dalla schiera arimanica, da quella medesima schiera che risiede nelle condizioni solide terrestri e acquose della Terra, cerca di inculcare l’opinione opposta: da questa il Cristo viene negato, e vien dato valore 10 soltanto al semplice uomo di Nazareth, a Gesù come personalità fisica. Questa a sua volta è una specialità teologica.

La trasformazione del Cristo in mito è puramente luciferica, la trasformazione di Colui che è passato per il Mistero del Golgota, a semplice uomo, indubbiamente dotato di ogni possibile qualità, è puramente arimanica. Ma questi spiriti riescono malamente, perché sempre occorre eliminare le notizie e le tradizioni per poter mettere assieme questo “semplice uomo di Nazareth”. In questa speciale tesi della teologia si palesa assolutamente l’irrompere della ondata arimanica nella cultura dell’umanità.

Se vogliamo giudicare queste cose giustamente, occorre rintracciarle dietro il retroscena dell’ordinaria esistenza terrestre, altrimenti, se l’umanità non si vuol dar la pena di dirigere lo sguardo verso ciò che oggidì si può dire del Mondo Spirituale, essa sempre meno sarà capace di giudicare questi fenomeni e in tal caso questi fenomeni afferrerebbero l’uomo nel suo incosciente. Riflessione chiara, serena: considerare ciò che è il senso della verità, ecco ciò di cui l’umanità avrà sempre maggior bisogno. Si può forse maggiormente intuire la direzione verso la quale questa riflessione, questo senso di verità dovrà rivolgersi, quando si vedono gli strani fenomeni che si fanno valere oggidì, quando si vede da una parte la teologia che rinnega il Cristo, e dall’altra parte si sente parlare del Cristo come di un mito. Fenomeni siffatti – che sempre più si andranno estendendo – mostrano appunto che l’umanità deve acquistarsi una visione chiara, sicura, delle influenze spirituali esercitate sul mondo fisico, e soprattutto sull’uomo stesso, e si devono conoscere per evitare che esse afferrino l’uomo tutto a suo danno.

Ora, cari amici, già una volta ho detto che vi erano una volta due uomini che trovarono un pezzo di ferro. Uno di essi disse: “è un buon ferro da cavallo, voglio adattarlo al mio cavallo”. L’altro disse: “ma ciò non può essere, questo è un magnete, questo può essere adoperato a ben altro che non a ferrare un cavallo”. “Io non vedo nessun magnete, disse il primo, tu sei un matto se dici che esso contiene forze magnetiche occulte. A ferrare un cavallo, a questo serve”. Così a un dipresso sono oggi gli uomini che non vogliono accogliere ciò che si dice dei Mondi Spirituali; essi vogliono per così dire ferrare i cavalli a tutto il mondo, non vogliono far niente per impiegare le forze magnetiche nascoste.

Ma vi sarà naturalmente anche un tempo in cui l’uomo si servirà anche per la convivenza sociale comune, delle comunicazioni del Mondo Spirituale. Di queste dobbiamo ricordarci, allora l’Antroposofia non penetrerà soltanto nella intelligenza – questa ha poca importanza – ma penetrerà soprattutto nella volontà, e questo ha grande importanza. A questo dobbiamo sempre più pensare.

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