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Sta in noi la chiave del progetto divino, nella fede coraggiosa delle nostre azioni.                                       

Coraggio e Fede Giovanna D’Arco sostenuta solo dalla parola di DIO

E’ difficile, oggi, la strada di chi cerca il mondo spirituale. E’ difficile il percorso di chi si vuole mettere al suo servizio per realizzarne i progetti. E potremmo chiederci: perché?

Perché la maggioranza delle persone sembra non capire?

Perché tutto scorre in una direzione che “chi sa” riconosce come malata, preludio di sventura?

Perché, dopo tutti i “bei discorsi”, dello spirituale non rimane che un libro chiuso sul comodino, come una finestra aperta su quello che potrebbe essere la nostra vita se solo non ci fossero il lavoro, i parenti, gli amici, le necessità, le difficoltà … Se solo tutto non ci riconducesse sempre “per terra”, allora sì che saremmo veri soldati di Michele!

Questo ci diciamo, giorno dopo giorno.

Ma è vero?

E’ colpa degli amici, della suocera, dei grattacapi lavorativi, delle tasse, delle consuetudini, degli inconvenienti della vita? E’ colpa di tutto questo?

Capovolgiamo lo sguardo, osserviamo tutto sotto un’altra luce. E’ come guardare un uomo che “fa il morto” nel mare senza arrivare a destinazione, e ritiene sia colpa delle varie correnti. Certamente ha ragione, sono le correnti a portarlo alla deriva, e quindi la sua analisi è del tutto giusta. Ma il vero problema è che non si mette a nuotare.

Siamo scesi sulla Terra, tutti, con un compito. Siamo tutti qui per e volere divino, per ognuno di noi sono pronti aiuto, assistenza, protezione. Ed anche, inaspettato, qualche miracolo. Perché allora tutta questa Gra­zia non si manifesta?

Perché è sempre tutto complicato e duro? Che cosa aspetta iI Cristo per accorgersi di noi?

Aspetta noi.

Il nostro cuore che batte con lui e la nostra Fede che da esso sgorga come da una fonte, come dalla fonte del coraggio.

Se davvero ci mettessimo in gioco in ciò che Lui ci ha preparato, se davvero sapessimo crederci fino in fondo, al di là di tutto, allora sì, allora giungerebbero in aiuto tutte le Sue schiere, allora ogni forza sarebbe pronta per noi per affrontare le insidie delle tenebre.

Perché nessun buono spirito cancellerà le nostre prove, perché sa che è stato l’Amore di Iddio a metterle sulla nostra strada, perché in esse la nostra Fede s’accresca, perché nel fuoco ardente del dolore il fabbro che tempra il nostro sangue sappia forgiare la calda spada dell’Amore.

Se credessimo nel Cristo ed in ciò che ha promesso ai Suoi, non avremmo più paura.

Potremmo invece essere pervasi dalla ricerca di Lui, nel modo di portarlo nel nostro cuore e nel nostro quotidiano. Presso Iddio ci sono tutte le forze, ed Egli non ne tiene nessuna per sé. Sono tutte al servizio del Cristo, perché il Suo Amore discerna a chi donarsi, per ricondurlo alla Casa del Padre.

Ma siamo spesso dimentichi del Cristo, siamo smemorati a proposito delle Sue promesse e della grandezza di ciò che ha donato alla Terra. Tendiamo a dimenticare che Lui ha invertito le nostre sorti, che ha preso l’Abisso che ci attendeva e, colmandolo di traboccante Amore, lo ha rivolto trasfonnato verso il Cielo.

Chi è invece sempre sopravvalutato è il Male. Ognuno di noi, anche se spesso non lo sa, sopravvaluta il Male.

Chi non è convinto che la Terra sia morente? Chi non vede come inevitabile lo scoppio di guerre, devastazioni nucleari, l’estendersi dei deserti, la fame, I ‘accrescersi dell’avidità, il governo delle multinazionali, la gloria del materialismo trionfante?

Chi di noi non pensa questo: badate, non dico con la testa, dico in ogni azione quotidiana. A quanti compromessi siamo scesi con ciò che è sbagliato solo perché non vediamo alternative? O per nostra debolezza? Quante ‘ volte abbiamo detto “meglio tacere, tanto la gente non capirà mai?” Certo, qualcosa è inevitabile.

Pretendere di uscire e respirare aria pura sarebbe fuggire dalla realtà. E fuggire non serve, serve piuttosto imparare a. non morire perché i I nostro respiro è più puro dello smog. Chi ha detto che non possiamo disinquinare con il nostro respiro? Perché non abbiamo il coraggio di credere nei doni di Dio, ma crediamo sempre alle minacce del Male?

Cento anni fa, l’Antroposofia ha cominciato a parlare di tornare ai mondi spirituali, di “coscienze superiori”, e oggi siamo spesso sorpresi a pensare che tutto questo sia “roba da iniziati”.

Forse è così, ma allora apriamo gli occhi, e cominciamo a credere nell’esistenza degli iniziati.

Un esempio?

Qualsiasi euritrnista che faccia bene il suo lavoro, in un’ora di terapia ha pensato ed agito quasi completamente nelle coscienze superiori, perché la sua disciplina ha poco a che fare con leggi materiali.

Ma anche un bravo bio-omeodinamico, un medico cosciente, un pensatore micheliano. E così via.

Tutti noi ormai sappiamo di camminare tra le spie delle tenebre.

Ricordiamoci un po’ più spesso che camminiamo anche con gli Araldi del Regno dei Cieli.

O che magari tali Araldi possiamo essere proprio noi; forse per quell’amore che mettiamo nelle cose, forse per quella capacità penetrante di comprendere, forse per quel calore che percepisce chi si avvicina a noi e ne viene rinfrancato, o forse per le parole che pronunciamo.

. Ognuno di noi è stato creato per questo. Il Cristo oggi aspetta soltanto il nostro coraggio, la nostra Fede, la nostra iniziativa.

Ed il modo per farceli tirare fuori sono le difficoltà, le prove, i  contrattempi.

Altro che sfortuna!

Il Cristo aspetta. E noi cosa aspettiamo?

Oggi le realtà esoteriche muovono le coscienze in profondità.

E così capita di sentire parole “strane in una canzone alla radio:

would you make it trough the Milky way to see that lights are faded and that Heaven is overrated…….

vale a dire  ” … andresti attraverso la Via Lattea per vedere che le luci sono svanite, e che il Paradiso è sopravvalutato … “.  Queste sono bugie. Dalla Via Lattea si vede ben altro: si vede la Vita amorevole di lddio che si manifesta nelle stelle, ed il mondo spirituale che giorno dopo giorno si riunisce alla Terra.

Come un pugno chiuso il Male cerca di afferrare in un unico gesto la meravigliosa molteplicità del Cosmo che Iddio ci ha affidato. E’ un pugno che ha la forza di un cancro, e cerca distringere il cuore pulsante della Terra.

Ma non può.

Dal cuore pulsante della Terra, un Sole si prepara nell’abbraccio del Cristo e delle Sue schiere. Il Padre attende fiducioso il ritorno di quei figli che più di ogni altro in questo mondo hanno rischiato, e che più di ogni altro riceveranno in cambio. Il coraggio degli uomini, come fiamma pulsante, sostiene lo sforzo dell’uomo che si eleva ogni giorno sulle proprie tenebre, impotenti zavorre di fronte alla Vita del suo spirito.

Di fronte all’umanità, una figura la guida, e ne sintetizza ogni Luce.

Con lo sguardo fermo sulla Guida l’uomo agisce, lotta e conquista, e nella lotta dura ed aspra, anche se apparentemente sconfitto e travagliato, si avvicina a quell’immagine che gli raffigura la sua meta.

Lo Spirito della Libertà.

Tratto dalla rivista “Albios”

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