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Radici cristiane della vita sociale

Io Sono

Qual’è il nome di questo elemento divino? Nell’Antico Testamento troviamo già un suo primo annuncio, quando il Signore parla a Mosè dal roveto ardente (Es. 3, 13-14): Mosè rispose a Dio: “Ecco, quando andrò dagli Israeliti e dirò loro: il Dio dei vostri padri mi ha mandato da voi, essi mi chiederanno: Come si chiama? E io che cosa dovrò rispondere?”.

E Dio disse a Mosè: “Io sono l’IO SONO”. Poi soggiunse: “Così dovrai rispondere agli Israeliti: il Dio che si chiama IO SONO mi ha mandato a voi”.

Io Sono è il nome che il Cristo da a se stesso, secondo il Vangelo di Giovanni; egli ci indica come la possibilità di riconoscere il significato e la portata dell’io individuale sia venuta per gli uomini dall’impulso del Cristo. Chi abbia la buona volontà di leggere con attenzione, troverà conferma di ciò in moltissimi passi dei Vangeli, specialmente in Giovanni.

Questa parentesi era necessaria per trovare il nesso che unisce un contenuto essenziale dei Vangeli alla nostra esperienza quotidiana di uomini.

Certo non è necessario credere al Cristo in senso confessionale per riconoscere la realtà spirituale dell’io individuale.

Basta avere il desiderio e la buona volontà di osservare realmente l’essere umano liberi da pregiudizi. Una volta che questa verità sia stata riconosciuta da sé, si possono leggere i Vangeli e trovarla in essi pienamente confermata .
Sulla possibilità di un tale riconoscimento si fonda il vero universalismo del Cristianesimo.

Torniamo al nostro “conflitto di interessi”. Il Cristo ci assicura che, cercando prima il regno di Dio, il divino nell’uomo e nel mondo, e la sua giustizia, tutto il resto (il soddisfacimento dei bisogni economici) verrà come conseguenza.
Per poter comprendere come ciò possa avvenire, è necessario osservare la vita economica.

(continua)

Stefano Freddo

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