Parabole Antropocratiche
Nei Vangeli si trovano due fatti e una parabola che ci rimandano agli archetipi rappresentati da Caino e Abele e alla loro trasformazione ad opera del Cristo.
Il primo fatto è quello narrato in Luca 21,1-6:
“Alzati gli occhi notò dei ricchi che ponevano le loro offerte nel tesoro (del tempio). Vide anche una povera vedova che vi gettava due monetine, e disse: In verità vi dico: questa vedova, povera com’è, ha offerto più degli altri. Tutti costoro infatti hanno deposto nelle offerte parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, ha dato tutto quanto aveva per vivere. Siccome alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: Verranno giorni in cui tutto quello che ammirate sarà distrutto e non rimarrà pietra su pietra”.
Alla luce delle considerazioni fatte fin qui, notiamo di nuovo presentarsi il sacrificio di Abele, che fu accolto perché offrì tutto, e quello di Caino che fu respinto perché offrì il superfluo. Qui in realtà Gesù non dice che l’offerta dei ricchi è stata respinta, ma afferma che ha meno valore. Qui si sta parlando dell’offerta a Dio, al tempio. La scena si svolge infatti nel tempio di Salomone. Il Cristo dà qui un insegnamento che ha per oggetto l’archetipo del nesso tra Abele e Caino, e lo fa nel tempio costruito da Salomone e Hiram, loro successive incarnazioni. Quel tempio sarà però distrutto, come egli profetizza. Questo indica che anche il sacrificio a Dio, per il quale il tempio è stato edificato, si dovrà completamente trasformare.
Il primo passo di questa trasformazione lo leggiamo in Matteo 12, 1-8:
“In quel tempo, passando Gesù tra le messi in giorno di sabato, i suoi discepoli presi dalla fame si misero a strappare spighe e a mangiarne. I Farisei, vedendo ciò, dissero: Ecco, i tuoi discepoli fanno ciò che non è lecito fare in giorno di sabato. Egli rispose: Non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? O non avete letto nella legge che in giorno di sabato i sacerdoti nel tempio violano il riposo sabatico e tuttavia sono senza colpa? Ma io vi dico che qui c’è qualcuno che è più grande del tempio! Se aveste compreso cosa significa: Misericordia voglio e non sacrifico (Osea 6,6), non avreste condannato degli innocenti. Infatti il Figlio dell’Uomo è Signore del sabato”.
Grandiose indicazioni provengono da questo fatto e dalle parole del Cristo, sempre sul tema del tempio, del superfluo e dell’essenziale. Per prima cosa dobbiamo sapere che la legge di Mosè prevedeva che i bordi dei campi non fossero mietuti, ma che fossero lasciati per i poveri. Era quindi lecito ai discepoli prendere le spighe. Il loro peccato agli occhi dei Farisei è di averlo fatto in giorno di sabato, nel quale non si poteva svolgere alcun lavoro. Gli esempi che porta loro incontro il Cristo servono a mostrare che già c’erano delle eccezioni alla legge del sabato e a quella del tempio. La prima riguardava Davide, che avendo gran fame assieme ai suoi si era nutrito dei pani delle offerte.
Questi pani costituivano delle vere e proprie decime, delle tasse che venivano pagate per il sostentamento dei sacerdoti. Anche i bordi dei campi erano intesi come una specie di decima per i poveri. Ma se di fronte alla fame dell’uomo i Farisei pongono in primo piano la legge del sabato, l’obbligo del riposo, in tal modo viene tradita la legge di Dio, la misericordia per l’uomo affamato. L’uomo è infatti “qualcuno” che è più grande del tempio.
Qui vediamo indicata da Gesù l’esigenza che l’offerta al tempio, l’offerta a Dio ottenuta con la tassa, si trasformi nell’offerta all’Uomo, come già era insito nella stessa Legge di Mosè e nell’appello del Profeti.
Ora giunge il tempo del Figlio dell’Uomo, che è il tempo in cui l’uomo nasce da se stesso come individuo libero grazie al Cristo in sé, è il nostro tempo, il tempo dell’anima cosciente, ora egli diviene “Signore del Sabato”, autore di una legge commisurata all’Umano.
Passiamo ora al terzo brano che vogliamo considerare, che porta a compimento il processo; è la parabola del povero Lazzaro, narrata in Luca 16, 19-31:
“C’era un uomo ricco che vestiva di porpora e di bisso e faceva festa ogni giorno splendidamente. Un povero, di nome Lazzaro, sedeva alla sua porta tutto coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi degli avanzi che cadevano dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccargli le piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Poi morì anche il ricco e fu sepolto. Finito nell’Ade tra i tormenti, alzando gli occhi vide da lontano Abramo e Lazzaro che era con lui. Allora gridò: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma. Ma Abramo rispose: figlio, ricordati che in vita hai ricevuto i tuoi beni, e parimenti Lazzaro i suoi mali. Ora invece lui è consolato e tu sei tormentato. Per di più, tra noi e voi c’è un grande abisso; se qualcuno di qui vuol passare da voi non può, e nessuno di costì può venire da noi. E quello: Ho cinque fratelli e vorrei che li ammonisse perché non vengano anche loro in questo luogo di tormento. Abramo rispose. Hanno Mosè e i Profeti: li ascoltino! E lui: No, padre Abramo! Ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo disse: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non si lasceranno convincere neppure se qualcuno risorgesse dai morti”.
Se l’offerta al tempio gradita a Dio era di dare tutto ciò che si possiede, ora invece, con l’avvento del Cristo, il tempio diviene l’Uomo e l’offerta richiesta e sufficiente per l’Uomo è solo di DARE A LUI IL SUPERFLUO. E perché solo il superfluo? Perché questo superfluo diviene per l’uomo l’ESSENZIALE, il poco che lo libera dal ricatto del lavoro e gli consente di poter poi lavorare in libertà per produrre ciò che per lui è superfluo, ma per gli altri è essenziale.
Riportiamo le parole di Rudolf Steiner in riferimento a Lazzaro e a questa parabola, tratte da una lezione esoterica su Mani che mi fu donata da un amico il giorno della fondazione del ramo antroposofico Mani a Verona, il 14 aprile 2016. In questa lezione Steiner parla dei “risvegliati” dal Cristo come rappresentanti dei periodi di civiltà post-atlantici e dei loro compiti per l’evoluzione dell’umanità:
“Il secondo periodo post-atlantico è quello di Zatathustra; esso ha un particolare rapporto con il Cristo, perché Zarathustra è stato colui che testimoniò il Dio Solare, Ahura Mazdao che si stava avvicinando alla terra e altri non era che il futuro Cristo. E in tutta la sua missione Zarathstra è stato uno che ha preparato le vie al Cristo, insegnando ad APPREZZARE LA TERRA E A LAVORARLA, a non fuggire davanti alle forze del male, bensì a superarle e perciò a redimerle. E così l’io di Zarathustra, che è l’io che ha raggiunto la massima elevazione, poté essere scelto a vivere per diciotto anni negli involucri che avrebbero poi accolto il Cristo.
Il suo io abbandonò gli involucri poco prima del battesimo di Giovanni nel Giordano. Quando il Cristo visse sulla terra Zarathustra non era incarnato; il Cristo si incarnò dopo l’abbandono dei tre involucri del Gesù Natanico…. Perciò il Cristo Gesù non poté risvegliare Zarathustra come eletto rappresentante del secondo periodo post-atlantico.
Tuttavia era incarnata in quel tempo, per così dire in sua vece, un’altra individualità la cui evoluzione e la cui missione, di somma importanza per l’Umanità, si è verificata in modo singolare parallelamente a quella di Zarathustra. Si tratta dell’individualità di Lazzaro, la reincarnazione di Hiram Abiff, il più importante dei figli di Caino che aveva dato il suo contributo all’evoluzione terrestre muovendo dall’io umano come aveva fatto Zarathustra nell’Antica Persia …
E Lazzaro risvegliato sarà l’autore del Vangelo di Giovanni, colui che si troverà sotto la croce e al quale il Cristo Gesù, indicando la Madre, Sofia-Maria, dirà: Ecco tua Madre! Trova così spiegazione ancora una volta il suo particolare rapporto di rappresentante dell’io di Zarathustra che era realmente nato come Gesù bambino Salomonico da quella Madre.
Con questa forza in sé egli può agire prima del sesto periodo post-atlantico; già nel quinto periodo egli prepara il sesto, quello che avrà la più profonda comprensione dell’impulso del Cristo e del Vangelo di Giovanni. …
In modo peculiare il Vangelo di Luca contiene una parabola che indica la situazione spirituale del sesto periodo post-atlantico. Abbiamo visto che questo periodo, che significa la resurrezione del secondo periodo post-atlantico, viene preparato dal Cristo Gesù con il risveglio di Lazzaro. Nel Vangelo di Luca il Cristo Gesù racconta una parabola subito dopo aver parlato del bene e del male. C’era un povero di nome Lazzaro vissuto sulla Terra in miseria, ma che dopo la morte si congiunse con Abramo, mentre il ricco che era vissuto nella sovrabbondanza finì all’inferno. Nel quarto periodo il bene si separa dal male e gli eventi indicano la vera situazione del mondo spirituale. Con il nome del povero della parabola si indica il nesso con il Lazzaro del Vangelo di Giovanni e il riferimento al sesto periodo post-atlantico è espresso nella parabola dalle parole del ricco: Io ho altri cinque fratelli, anch’essi non convertiti (in tutto sei fratelli). Sono questi quella parte dell’umanità che nel sesto periodo non avranno accolto il Cristo e che quindi cadranno in preda al male”.
Come si manifesta quindi oggi questa tendenza a cadere in preda al male? Nella mancanza di compassione per l’affamato. Basterebbero le briciole per sfamare il povero Lazzaro, ma nemmeno quelle si vogliono concedere! Da tempo faccio notare che per riconoscere il diritto al reddito base incondizionato, che eliminerebbe la povertà e la miseria dalla Terra, basterebbe il 4% del denaro esistente, da ottenere con la tassa monetaria che non si scarica sui prezzi. Ma, da parte degli studiosi di triarticolazione che vengono chiamati a parlare come rappresentanti dalle istituzioni antroposofiche, si nega che Steiner abbia mai parlato di reddito base, nonostante le citazioni chiare da me portate. Non c’è prova che convinca. Non servirebbero certo citazioni di Steiner per comprendere la necessità che ad ogni individuo sia riconosciuto il diritto alla vita, in un tempo in cui lavorano le macchine e il lavoro scarseggerà sempre più. Basterebbero ragione e compassione.
Non serve che io abbia dimostrato che le misure proposte dall’Antropocrazia di Nicolò Bellia corrispondono ai principi introdotti nella legge di Mosè sulla divisione delle terre, indicata anche da Steiner, e la periodica remissione del debito e liberazione degli schiavi, che oggi si realizzerebbe eliminando le tasse dall’economia che si rivoltano contro i poveri, scaricandosi sui prezzi, e tassando il denaro in modo che non sia più mezzo ingiusto di potere. Non serve indicare come Giovanni Battista, l’Elia reincarnato, assieme agli altri Profeti operò sempre per richiamare il popolo ebraico e i suoi capi alla fedeltà allo Spirito della Legge di Mosè, la difesa dell’orfano e della vedova, la misericordia per il povero e lo straniero. Ci si rifiuta di ascoltare Mosè e i Profeti.
Ebbene, non ci si faccia illusioni di essere salvati dicendo di avere Rudolf Steiner come “padre”. Anche i dottori della legge dicevano di avere Abramo per padre, ma hanno respinto il Cristo.
Oggi il Cristo ritorna nell’Eterico, ritorna come ispiratore della nuova Legge Sociale nella quale l’individuo è sovrano, è “Signore del Sabato”. Quando essa sarà attuata nella forma dell’Antropocrazia ci sarà una Resurrezione dalla morte economica alla quale stiamo andando incontro in questi giorni. Le forze del male stanno preparando a loro insaputa questo evento e se noi “vediamo in spirito” sappiamo che il Cristo prevarrà. Come ho mostrato negli eventi storici del passato, le stragi degli innocenti erano necessarie.
La strage attuale riguarda l’Italia. Nel 2014 a Washington fu affidato dai potenti all’Italia di guidare l’esperimento vaccinale, fu ordinata la strage degli innocenti. Era il centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'”inutile Strage”. Il decreto Lorenzin fu emanato l’ottobre del 2017, nel centenario esatto della Rivoluzione d’Ottobre bolscevica del 1917. Ora il Bolscevismo è in piena azione, ad Arimane viene concesso di opprimere l’umanità per un dato tempo. Il Bolscevismo è l’alleanza tra la scienza materialista e lo Stato centralizzato. Vale poco opporsi a ciò, denunciando gli attacchi perpetrati dai potenti, se poi ci si limita a coltivare una fiducia nel mondo spirituale, pensando che ci dovrebbe salvare senza che noi riconosciamo le nostre responsabilità, che ho mostrate chiaramente nella seconda parte di questo scritto.
Non opporsi al Malvagio è il primo passo. Il Malvagio sta operando a favore del progresso dell’umanità, come sempre ha fatto nella storia. Il secondo è prepararsi per il momento in cui l’Italia, oggi Rappresentante dell’Umanità, morirà economicamente alla conclusione di questa Passione. Dobbiamo rimanere desti ai piedi della Croce. Sarà una morte solo apparente, illusoria. Avverrà poi il miracolo e l’Antropocrazia, verrà ad offrire la Resurrezione alla quale solo pochi avevano creduto. Questa Resurrezione è certa, è assicurata dal Pensare Profetico, il cui fondamento è Scienza Economica Vivente. Quando saremo senza denaro, coi pochi spiccioli della vedova, sarà dimostrato che essi valgono di più di tutti i soldi superflui che abbiamo ora, poiché il denaro vale tanto di più quanto meno ne possediamo.
Nei prossimi giorni entreremo più approfonditamente nella missione di Lazzaro per la costruzione del Tempio per la Nuova Umanità e nel mistero del denaro, che a lui fu affidato dal Cristo di custodire e sviluppare, in unione coi suoi più stretti collaboratori, dei quali in parte abbiamo fin qui parlato.
Stefano Freddo 22Marzo 2020