L’Anima Natanica e la Compassione per l’Umanità
Gesù di Pandira, che fu come abbiamo visto una delle principali incarnazioni di Rudolf Steiner, custodiva i segreti dell’esoterismo ebraico in merito alla preparazione della corporeità di Gesù di Nazareth, destinato ad accogliere il Cristo nella sua unica incarnazione terrena. Tale preparazione è avvenuta fino al re Davide in un’unica corrente ereditaria, riconducibile al capostipite Abramo.
Con i due figli di Davide, Salomone e Natan, si formano due correnti ereditarie distinte che condurranno alla nascita dei due Gesù, detti appunto “salomonico” e “natanico”. Nel Gesù salomonico, la cui nascita è narrata nel Vangelo di Matteo, si incarnerà l’alto iniziato Zarathustra, l’individualità che aveva avuto il più alto numero di incarnazioni terrene, il portatore della più alta capacità che si possa acquisire sulla Terra. Nel Gesù natanico viene invece ad incarnarsi per la prima volta sulla Terra l’anima pura dell’umanità, la parte di Adamo che non era stata toccata dalla tentazione luciferica, l’Albero della Vita che fu protetto dal Cherubino con la spada fiammeggiante dopo che Adamo ed Eva furono cacciati dal Paradiso a seguito del peccato.
Rudolf Steiner ci dice che quest’anima pura partecipò dal mondo spirituale alla lunga evoluzione terrena dell’uomo, durante la formazione degli involucri necessari all’uomo per la sua esperienza terrena, il corpo fisico, l’eterico e l’astrale. Infatti le entità ostacolatrici minacciarono per tre volte di guastare la sana formazione di questi involucri, i 12 sensi per il corpo fisico, i 7 organi vitali per l’eterico e le tre forze dell’anima per l’astrale; e fu ogni volta l’Anima natanica, lanciando come supplica al Cristo il grido di dolore dell’umanità minacciata, ad ottenere l’aiuto del Cristo, che si univa a Lei per vincere Lucifero e Arimane e scongiurare il pericolo della distruzione del “progetto Uomo”.
In quest’Anima vive una forza che è sconfinato Amore e Compassione per l’Umanità. Essa non è mai nata prima sulla Terra e necessita quindi di forze vitali di sacrificio per incarnarsi, le stesse forze che essa aveva portato incontro e ricevuto dal Cristo per salvare gli involucri dell’umanità nei tre sacrifici soprasensibili di cui abbiamo parlato.
Le forze per questo quarto sacrificio provengono dalla terza strage degli innocenti che noi consideriamo, dopo le due avvenute alla nascita di Abramo e di Mosè, quella ordinata da Erode alla nascita dell’altro bambino Gesù, quello Salomonico, che fuggì in Egitto con la sua famiglia.
Avevamo considerato in precedenza che Zarathustra aveva donato il proprio corpo eterico a Mosè, che nacque ed operò in Egitto, e quello astrale ad Ermete, fondatore della civiltà egizia. Con la fuga in Egitto egli va ora a “riprendersi quelle forze” che aveva in precedenza donato, come dice Steiner. Infatti sappiamo come ciò che è stato fatto da anime umane in un certo luogo, impregna la sua atmosfera spirituale, specialmente se è un impulso primario determinante la civiltà.
Il Gesù la cui nascita è raccontata da Luca è colui nel quale giunge a conclusione il processo evolutivo di formazione degli involucri per l’Io Sono che aveva operato nel fisico in Abramo, nell’eterico in Mosè e ora nell’animico – astrale.
Riprendiamo l’archetipo del Santo Graal. In Abramo si formò, nella cavità della roccia, cioè nel corpo fisico, un “calice” per la percezione dell’Io Sono. In Mosè fu accolto dal corpo eterico, la cesta appoggiata sull’acqua, la disposizione ad accogliere il Pensiero dell’Io Sono. Nel Gesù Natanico venne ora in terra l’essere animico pieno del sentimento dell’Io Sono, un calice formato della più pura Compassione.
Il simbolo esteriore è ancora un cesto, stavolta però collegato con l’elemento animale.
Il presepe, tradotto con mangiatoia, non è la greppia in cui si metteva il fieno per gli animali. Presepe è il termine latino col quale si indicava la sporta nella quale si metteva il pane per il viaggio. Quel presepe era il cesto che Giuseppe e Maria avevano messo sull’asino per il viaggio verso Betlemme, obbligato dal censimento.
Qui di nuovo abbiamo il motivo del pane, la cesta per il pane; Betlemme, che significa “la casa del pane” e l’Anima Natanica, buona come il pane, che unita al Cristo offrirà il Pane come il suo corpo.
Il motivo del sangue versato per il perdono dei peccati è nel Vangelo di Matteo con la strage degli innocenti.
Sappiamo che entrambi i bambini nascono a Betlemme. Ma il Gesù di Matteo vi risiede già, mentre quello di Luca vi giunge a causa del censimento. Nel Vangelo di Luca non vi è traccia della strage poiché il bambino nasce un po’ di tempo dopo la strage stessa, trovando così un humus di sacrificio in dono per il suo sviluppo.
Qual era il motivo del censimento? Non era altro che a fini fiscali.
“Fiscus” in latino significa “cesto”. Ma non è il cesto del presepe, che nutre il bisogno dell’uomo col pane. E’ un cesto che viene imposto come obbligo e che grava sulle spalle dell’uomo.
Un brano emblematico del Vangelo di Matteo, esattore delle tasse, lo indica (Mt. 17, 24-27):
“Venuti a Cafarnao, gli esattori del didramma si rivolsero a Pietro e dissero: “Il vostro maestro non paga il didramma?” Ed egli: “Sì”. Mentre entrava in casa. Gesù lo prevenne: “Che te ne pare, Simone? I re della Terra, da chi riscuotono tasse e tributi, dai loro figli oppure dagli estranei?” Ed egli: “Dagli estranei”. Rispose Gesù: “Perciò i figli ne sono esenti. Ma per non scandalizzarli, va al mare, getta l’amo, e al primo pesce che prendi, aprigli la bocca; vi troverai uno statere. Prendilo e dallo a loro per me e per te”.
Imporre le tasse alle persone è considerarli estranei. Aderendo all’attuale concezione fiscale ci consideriamo estranei l’un l’altro. Non ci consideriamo figli. Se ci considerassimo tutti figli dello stesso Padre, quindi fratelli tra noi, saremmo esenti dalle tasse. Ma se il Cristo avesse detto questo agli esattori, essi si sarebbero scandalizzati, come fanno molti ai quali si dice che le attuali tasse che gravano sull’economia devono essere eliminate.
E allora, essi dicono, come si provvede alle esigenze dei servizi? Allora non era ancora il tempo per realizzare la nuova fiscalità monetaria. Bisognava che il processo economico arrivasse al suo compimento e si diffondesse su tutta la Terra.
Ma nell’indicazione del Cristo a Pietro su come reperire il denaro per le tasse vi è un’importante indicazione. Come può essere che ci sia una moneta nella bocca di un pesce? Si deve sapere che il pesce cosiddetto “di san Pietro”, un cromide del lago di Tiberiade, ha una sacca branchiale nella quale conserva sassolini e piccoli oggetti come le monete, per poter poi custodire anche i suoi avannotti. E perché vi erano monete il quel lago? Perchè era un gioco per persone danarose buttarle in acqua per invitare alla gara poveri ragazzi che, riuscendo ad andarle a ripescare sul fondo, dimostravano la loro bravura e li allietavano con le loro imprese.
Il Cristo indica che le tasse andranno pagate col denaro superfluo, quello che si butta via. Che sia nella bocca del pesce, indica che nell’Epoca dei Pesci, nella quale ci troviamo, l’uomo svilupperà il pensiero della sua testa a tal punto che si formerà il capitale, frutto dello Spirito umano, il quale sarà superfluo rispetto alle esigenze primarie. Una parte di tale superfluo dovrà essere dato all’uomo per il suo diritto alla vita.
Se il denaro non viene reso deperibile, esso tenderà ad essere conservato, benchè superfluo, e sarà usato per il proprio gioco di far l’elemosina ai poveri, che devono lottare per l’esistenza solo per avere un tozzo di pane.
Il denaro dovrà “puzzare”, dice Rudolf Steiner, dovrà essere deperibile come le merci. Infatti il pesce puzza dalla testa, come sappiamo. Quel denaro nella sua bocca è il denaro superfluo, quello che è destinato a morire. Ma tale superfluo diviene essenziale per liberare l’uomo dal peso delle tasse che gravano sui figli e li rendono estranei l’un l’altro.
Con la fine delle tasse attuali e l’istituzione della sola tassa monetaria, possiamo oggi indicare ai moderni esattori, anch’essi minacciati di morte a causa della morte dell’economia mondiale, come risolvere il problema, senza timore che si scandalizzino, facendo affidamento sul pensiero che nell’era dei Pesci ogni uomo ha ricevuto come reddito base dal mondo Spirituale.
Continueremo il nostro percorso nella Compassione per l’Uomo in compagnia dell’Anima Natanica nei prossimi giorni.
Nel dipinto di Guido Reni, Strage degli Innocenti, Pinacoteca Nazionale di Bologna.
Stefano Freddo 18 Marzo 2020