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PUBBLICATO IL 26 Settembre 2021

Rudolf Steiner credeva profonda­mente nell’importanza di creare una festa per Michele, per questa Maestà dei mondi spirituali, che oggi è la guida di tutti coloro che con coraggio ed entusiasmo si ac­cingono a trasformare il male in bene.

Il 29 settembre dovrebbe diventare un giorno celebrativo di particolare intensità spirituale, qualora si rico­noscesse nell’Essere di Michele Colui che opera a fianco del Cristo per condurre l’uomo verso la sua autentica meta: la libertà e l’amore.

La ricorrenza di San Michele si colloca nei giorni del primo au­tunno, quando la natura comincia a chiudersi e le forze cosmiche si ri­tirano nel cuore della Terra; quando la nostra anima, allo stesso modo, si rivolge verso se stessa, nel calore della rinnovata intimità.

L’azione di Michele in prepara­zione al periodo autunnale inizia ancora ad agosto, con la caduta delle meteoriti, il cui ferro forma la sua spada cosmica.

Essa discende dalle altezze della Via Lattea fino alla Terra e porta all’uomo le forze per stare nell’interiorità, per non scivolare nell’illusione dei sensi fisici, nell’illusione della materia, ma per trovare dentro di sé le vie di cono­scenza ed autoconoscenza.

Tutti riconosciamo nell’Arcangelo Michele (ora passato al livello su­periore di Archai, o Spirito del Tempo) colui che lotta contro il drago, contro le forze del male che sempre ci tentano e alle quali Mi­chele si oppone con la sua spada che tiene il drago immobile in basso.

Michele non lo uccide, ma arresta il suo movimento affinché non si alzi al livello del cuore.
Il cuore è la sede dell’amore, ma è anche il luogo che Michele custo­disce quale dimora di un nuovo pensare, di un pensare puro, libero, elevato, un pensiero che si apre ol­tre l’intellettualismo e la raziona­lità.

La spada di Michele non è simbolo di morte, ma di protezione dal male e anche di elevazione. Egli infatti indica con essa, levandola verso il cielo, la vera natura superiore dell’uomo.

Altri suoi simboli sono la Bilancia, che indica il raggiungimento dell’equilibrio, ma anche la possi­bilità di “pesare” il bene fatto; e la Piuma, con la quale egli pesa l’anima, perché soltanto se l’anima è leggera (pura) come una piuma può passare la Porta del Sole (Pa­radiso).

Oggi è quanto mai necessario avvi­cinarci al mistero che circonda questa sublime figura, così vicina al Cristo (egli è anche chiamato “Il Volto del Cristo” e “Guardiano della Porta del Sole”, ed il Sole è la dimora del Cristo e del nostro Io Superiore) e contemporaneamente così vicina alla Terra e ad ogni uomo che con buona volontà e retto pensare accoglie il suo im­pulso.

E’ necessario, perché Michele è in questo tempo il Reggente Celeste della nostra Terra. Gli arcangeli si susseguono nella reggenza ogni 350 anni, ed ora siamo nell’era di Michele, che iniziò nel 1879 e che durerà fino al 2250 circa. Michele successe a Gabriele, il cui impulso era la protezione della maternità e dei legami di sangue. Michele porta invece un impulso del tutto nuovo.

Egli invita alla fratellanza tra i popoli al di là del sangue e delle razze, invita al coraggio (core-agire = azione del cuore), in­vita a sviluppare la conoscenza spi­rituale, l’esercizio del pensiero che si eleva sui pensieri “pensati” e at­tinge direttamente dal mondo delle Idee Universali. La lotta che egli svolge con il drago è soprattutto lotta tesa a preservare l’intelligenza-saggezza dal suo de­teriorarsi nel materialismo.

Tale intelligenza, che fin dai primordi fu custodita da Michele nei Mondi Superiori, è ora disponibile all’uomo sulla Terra, e pertanto può essere facilmente “rubata” dai Poteri Oscuri che operano nelle no­stre istituzioni, e che la usano in modo totalmente materialistico. Di tale intelligenza sono colme le scuole e le università, volte ad ot­tenere come risultato lo sviluppo di un pensare nozionistico e tecnici­stico, un pensare freddo, privo di sostanza vivente, un pensare che muore in se stesso.

Alle anime dei bambini e dei gio­vani d’oggi, assetati di conoscenza e di verità, viene offerto un pen­siero morto che sviluppa altri pen­sieri morti e spegne la coscienza, fino a giustificare e propugnare qualsiasi forma di negazione di vita (tecnologia distruttiva, manipola­zioni genetiche in campo sanitario ed alimentare, clonazioni, speri­mentazioni su animali e feti umani, vaccinazioni di massa…) In questo mondo di tenebre, di intelligenti pensieri resi morti dal drago (Arimane-Satana), Michele si leva come Speranza, come Forza, come purissima Luce.

Egli, “il fiammeggiante principe del pensiero”, guarda al nostro pensare e al nostro agire volonte­roso in conformità al libero pensare e all’impulso del cuore. Egli acco­glie ogni nostra azione svolta in li­bertà e protegge tutti coloro che sono in grado di pensare da sé, che sanno riunirsi in gruppi o comunità per affinità d’anima e di ideali mo­rali sgorganti liberamente dalle forze dell’individualità cosciente ed autocosciente.

Michele è dunque oggi vicino alla Terra e all’uomo. Egli guarda con particolare attenzione al lavoro de­gli antroposofi, in quanto l’Antro-posofia è proprio il dono che Michele ha fatto all’umanità, attraverso il suo servitore più grande: Rudolf Steiner.

L’Antroposofia (anthropos= uomo; sophia=saggezza; saggezza del-l’uomo) è la scuola di Michele sulla Terra e compenetrarsi di tale impulso di conoscenza significa già essere suoi discepoli. Tuttavia, anche se non si è antroposofi, è pur vero che ci siamo tutti “incarnati” in questa era micheliana; un’era in cui è anche presente il Cristo sul piano eterico adiacente alla Terra, un’era in cui Maria-Sofia attra­versa il suo settimo anno cosmico, un anno (che corrisponde ad un se­colo in termini terreni) di compi­mento.

E’ davvero un periodo speciale e probabilmente unico quello che stiamo vivendo, dove le forze di Luce non sono mai state così alte, ma dove, in contrapposizione, si muovono altrettante forze di tene­bra. E’ necessario non sprecare un’opportunità così grande, un Bene che arriva dai Mondi Supe­riori ad ogni anima che si apre fi­duciosamente e coraggiosamente alla Conoscenza, quella Cono­scenza che oggi è solo all’inizio del suo operare e che sarà il nutri­mento di ciò che deve accadere in futuro.

Per questo oggi è importante una festa per Michele. Essa significa una festa per la Libertà, per la Ve­rità, per la Saggezza che vive nel cuore. E più che mai risuonano con forza per tutti noi le parole che Rudolf Steiner diede nel suo ultimo discorso, proprio il 29 settembre:

“E voi, figli della conoscenza spirituale,

accogliete il saggio cenno di Michele,

accogliete la parola d’amore del cosmico volere creatore

nelle mete supreme dell’anima vostra”.

San Michele 2021

PUBBLICATO IL 26 Settembre 2021

Aggiungo all’articolo precedente, che pubblicai qualche anno fa, alcune riflessioni sulla situazione attuale, che richiama da più parti la preghiera e l’invocazione a San Michele, specialmente in questi giorni in cui Egli inizia la sua intensa azione autunnale.

Tutti speriamo in un suo intervento deciso e nella possibilità che queste Tenebre che ci avvolgono e che ci tolgono la Libertà ogni giorno di più, possano essere vinte dalla sua Spada di Luce.

Tuttavia, come già scrissi, non possiamo chiedere disperatamente aiuto e nel frattempo stare a guardare. Siamo stati fin troppo pigri ad osservare un mondo che anno dopo anno, da diversi decenni, sprofondava verso l’abisso.

Dove eravamo? Dov’era in noi la forza micheliana? Siamo stati in grado di sviluppare un pensiero compenetrato di cuore, un cuore compenetrato di pensiero, e una volontà integra e pervasa di contenuti morali?

Forse davanti a queste domande traballa la nostra coscienza, ma queste sono in realtà le autentiche domande micheliane. E poiché tutti stiamo sperando in Lui, se non l’abbiamo ancora fatto, diamoci da fare, in quel po’ di tempo che ancora ci è concesso, a ripulire le tenebre della nostra anima affinché si schiariscano anche le tenebre esteriori, cominciamo a vivere profondamente nella bontà, nella bellezza, nella verità, a maturare quella particolare forza che nasce dalla saggezza del cuore e dal “destarsi all’anima altrui”.

La nostra dolce Italia è toccata in due punti dalla Linea Sacra della sua Spada, questa perfetta linea retta che parte dalla Palestina e arriva in Irlanda. L’Italia è l’unico paese ad avere due luoghi in cui pulsa questo vigore spirituale micheliano, uno è Monte Sant’Angelo in Puglia, l’altro è la Sacra di San Michele in Piemonte.

Ed è per questo che oggi siamo così tormentati. Le forze delle Tenebre si aggirano maggiormente nei luoghi dove irradia la Luce. Esse si contendono questa nostra culla di cultura, di arte, di storia, di spiritualità, ma soprattutto il suo essere territorio del futuro destino dell’uomo (come indicato da Rudolf Steiner). Esse vogliono rubare la natura intima del popolo italiano e la potenzialità delle sue forze evolutive.

Alcuni chiedono: cosa aspetta Michele ad intervenire?

Proviamo a rispondere con le parole di Emil Bock, tratte dal suo libro, “Apocalisse”:

In un’epoca di Michele è difficile far valere l’elemento spirituale: l’arcangelo manifesta a noi il suo amore difficile da comprendere perché si aspetta che noi continuiamo la lotta da lui combattuta in cielo contro le potenze del drago. In un’epoca di Michele c’è sempre il pericolo di un diluvio che inondi l’anima…

E’ della massima importanza, nella struttura generale dell’Apocalisse, che il nome di Michele venga fatto esattamente nel punto centrale del libro, nel cuore… L’Apocalisse rivela così il suo segreto centrale. Si manifesta così essere il vero libro di Michele… E’ lui il regista dietro la scena, la forza propulsiva del dramma…

Michele ama quel che si conquista con fatica più di quel che si conserva con pia devozione. Chi si proietta con volontà verso il futuro si può sottrarre all’incantesimo del drago.

Se meditiamo queste parole, sentiremo profondamente che Michele aspetta noi, specialmente noi del Nord Est, perché la nostra gente è volitiva e la nostra terra è sorgente di forti impulsi rivolti al futuro, di radici per un mondo libero che cresca in comunità e fratellanza. Questo è il “nuovo” verso cui tende Michele e verso cui dobbiamo tendere con fatica e grande volontà, nonostante il diluvio che inonda l’anima.

Michele attende le nostre azioni. Egli non è soltanto il Signore delle milizie celesti, ma anche delle milizie terrestri. Egli è un Essere silenzioso, che osserva attentamente la natura morale del nostro agire, la nostra disciplina, il nostro coraggio.

Volto del Cristo, Guardiano della porta del Sole, Paladino di Maria: questo e molto altro è Michele. Egli ama la Terra e l’umanità. Offriamogli il nostro amore con tutte le nostre forze. Noi dovremmo essere una piccola Luce per la sua Veste Radiosa, una dolce Parola per le sue Benedizioni, un generoso Seme per la sua Saggezza, una Mano aperta per accogliere e continuare la sua Azione.

Facciamo che questo autunno, che si presenta già col cupo aspetto di una profonda sofferenza, possa essere per Lui un momento in cui vede la nostra forza congiungersi alla sua in un’alleanza di fedeltà e amore.

Concludo inoltrando la canzone: “Il peregrino e l’Arcangelo”, di Alba Sali, augurando a noi tutti di far nostre le parole finali: “Offro alla strada tutto il mio impegno, unico desiderio è esserne degno”.

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